La nostra piccola ‘isola che non c’è’

Premiati al concorso 'Un testo per noi' di Levico Terme gli alunni delle Maestre Pie. Una loro filastrocca è stata musicata e registrata su cd

Amicizia, tolleranza, comprensione e condivisione: valori che in questo nostro tempo sembrano frutto della fantasia ma che, in realtà, contano ancora tanto per le persone. Esempio lampante ne è il fatto che proprio queste quattro doti hanno portato un importante riconoscimento alla scuola paritaria delle Maestre Pie Filippini a Levico Terme (Tn), nell’ambito della nona edizione del concorso ‘Un testo per noi’. Si tratta di un concorso che propone alle scuole primarie di tutta Europa la realizzazione di un testo che viene musicato e registrato. È così che la classe quarta dell’istituto spoletino ha partecipando proponendo una filastrocca in rima dal titolo Niente di niente: la storia di un luogo speciale che si raggiunge solo in mongolfiera, il Paese del Niente, dove non ci sono nemici né litigi e tutti sono felici pur non avendo nulla. Il sindaco di questo ‘paese che non c’è’ ha il grande compito di controllare con una lente che chiunque entra non possieda niente, e sarà lui stesso a donare a chi ha bisogno. Per la messa in scena della canzone, durante il festival, sono stati studiati anche dei costumi ‘poveri’, fatti di sola cartapesta bianca. Un messaggio che è piaciuto molto alla commissione esaminatrice, che ha deciso di premiare la quarta delle Maestre Pie insieme ad altri nove progetti che sono stati musicati (tra gli autori delle musiche ci sono personaggi come Franco Fasano e Beppe Carletti dei ‘Nomadi’) e inseriti in un cd intitolato La pace nel forziere. Alla cerimonia di premiazione, presentata da Giancarlo Magalli, c’erano ben 192 bambini, tra cui gli undici dell’istituto spoletino, accompagnati dalla dirigente suor Maddalena Quintili, dall’insegnante coordinatrice Patrizia Laurenti e dieci genitori, che hanno aiutato nel ‘dietro le quinte’. Il premio è stato consegnato da Maria Antonietta Ventre, presidente della Fondazione intitolata a Mariele Ventre (che fu direttrice del Piccolo coro dell’Antoniano). ‘Un’esperienza bella ma anche impegnativa – racconta la Laurenti – che ha visto i bambini impegnati nelle prove fino alla mezzanotte già dal primo giorno, poi il festival vero e proprio. Quindi, in realtà, non c’è stato molto tempo per girare, anche se abbiamo visitato a piedi il paese’. Significativo anche l’incontro con gli altri gruppi, nelle diverse lingue. ‘È importante – sottolinea l’insegnate – l’aspetto educativo di questi progetti: al di là del premio, ciò che conta è stato il percorso’.

AUTORE: Eleonora Rizzi