La nuova via dell’arte

GUBBIO. Con la riapertura della chiesa di Santa Maria dei Laici nasce ufficialmente l’itinerario “La via dell’arte e del culto”

Nasce a Gubbio “La via dell’arte e del culto”, nuovo itinerario storico, artistico e culturale promosso dal Museo diocesano di Gubbio. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi in occasione della riapertura della chiesa di Santa Maria dei Laici, detta “dei Bianchi”. Un edificio sacro rimasto chiuso per oltre vent’anni e oggetto, negli ultimi sette/otto anni, di consistenti lavori di recupero, sia strutturali sia delle opere d’arte in  esso originariamente contenute. La chiesa di Santa Maria dei Laici fa parte di un complesso più ampio che comprendeva anche l’ospedale di Santa Maria della Misericordia. I due edifici, costruiti intorno alla prima metà del XIV secolo, erano amministrati dalla confraternita dei Bianchi, una congregazione laicale di notevole importanza per la città sia per i numerosi iscritti che per le opere caritatevoli sostenute. Costituita da una semplice ma elegante facciata e da un’unica navata, è un autentico “pantheon” d’arte. Al suo interno, infatti, si possono ammirare importanti opere come il ciclo pittorico di Felice Damiani e scuola, la tela del Barocci e Mazza con l’Annunciazione della Vergine, gli affreschi dell’Allegrini, l’Annunciazione del folignate Gian Battista Michelini, i capolavori del Gherardi, come la Natività del 1692, l’Adorazione dei pastori e l’Adorazione dei Magi del 1693. Le pareti dell’antico e venerato luogo di culto sono inoltre decorate da vasti frammenti di affreschi gotici e tardo-gotici. La recente cerimonia inaugurale è stata l’occasione giusta per una ionteressante riscoperta. Il recupero è stato illustrato dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, dalla storica dell’arte Giordana Benazzi, già ispettrice della Soprintendenza per i beni storici e artistici dell’Umbria, da Carlo Colaiacovo, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, una delle istituzioni che hanno contribuito ai lavori di restauro, da don Pietro Vispi, direttore del Museo diocesano di Gubbio, e da Paolo Salciarini, direttore dell’ufficio Beni culturali ecclesiastici di Gubbio. Secondo il progetto della diocesi di Gubbio, ora la chiesa dei Bianchi diventerà la “porta di accesso” ai servizi e ai luoghi di esposizione del Museo della Chiesa eugubina. Acquistando un unico biglietto nell’edificio di via Piccardi, sarà possibile visitare la chiesa di Santa Maria Nuova, all’incrocio tra via Nelli e via Savelli della Porta (dov’è conservato l’affresco quattrocentesco della Madonna con Bambino e santi, il capolavoro di  Ottaviano Nelli), e poi il complesso della cattedrale, con la “chiesa madre” della comunità diocesana e la sede centrale del Museo diocesano, una delle più ricche raccolte d’arte del comprensorio. Tra le tante idee lanciate per arricchire ulteriormente la chiesa dei Bianchi c’è anche quella della di un’esposizione di gonfaloni processionali e confraternali, a cominciare da quello attribuito negli ultimi anni a Raffaello Sanzio e realizzato probabilmente in età giovanile.