La presenza di Gorbaciov a Terni come segnale di pace tra i popoli

Lo statista invitato dal vescovo mons. Paglia per le celebrazioni valentiniane

“Terni è città dell’amore e del lavoro e i ternani sanno amare e lavorare”. Ha sintetizzato così un suo giudizio sulla città ed i suoi abitanti l’ex presidente dell’ex Unione Sovietica, Michail Gorbaciov, in visita a Terni, su espresso invito del vescovo diocesano mons. Vincenzo Paglia, in occasione delle celebrazioni valentiniane. Celebrazioni che hanno visto Gorbaciov come protagonista e che si sono sviluppate nel segno dell’amore e della pace. Come era ed è, d’altra parte, nello spirito di S. Valentino. Quindi presenza gradita quella di Gorbaciov, protagonista della perestrojka, premio Nobel per la pace, figura che ha dato – come ha sottolineato mons. Paglia – un contributo determinante “ai processi che hanno modificato il volto dell’Europa e del mondo a cavallo degli anni ’80 e ’90”. Non a caso il programma di Gorbaciov a Terni ha previsto come prima iniziativa la “Marcia della pace” alla quale hanno partecipato numerosi giovani provenienti da varie nazioni, a simboleggiare una volontà unitaria tesa all’amore e alla pace. Una marcia che, partita dalla cattedrale ternana, ha raggiunto la basilica di S. Valentino ove ad attendere i giovani, in spirito di solidarietà, c’era proprio lui, Michail Gorbaciov. Ha affrontato anche, lo statista, temi di politica internazionale, nel corso di una conferenza stampa che ha tenuto nel salone dell’episcopio. Ha espresso la speranza che la Russia vada verso un avvenire sereno; che la globalizzazione non si riduca a solo fatto commerciale; che la pace nel Medio Oriente si realizzi con il contributo di tutti. E non ha mancato di parlare di Giovanni Paolo II del quale, ha detto, vorrà approfondirne il motivo del suo carisma in una serie di trasmissioni televisive, che curerà prossimamente per una emittente dell’Est europeo intervistando “i potenti della terra”. E si è mostrato lieto e compiaciuto, l’ex Presidente, di ricevere la cittadinanza onoraria di Terni, conferitagli nel corso di una cerimonia presieduta dal sindaco Paolo Raffaelli. Un conferimento perché -è detto tra l’altro nella motivazione- “è stato uno dei protagonisti principali di una stagione politica che ha condotto all’interruzione della corsa agli armamenti, ed al superamento di una fase di relazioni internazionali fondata sul terrore nucleare”. Terni, c’è da sottolinearlo, ha risposto con entusiasmo alla visita di Gorbaciov. L’invito rivoltogli dal Vescovo e subito accolto (“con mons. Paglia -ha detto- siamo grandi amici”) ha fatto capire a tanti ternani che certe iniziative hanno anche la proprietà di sprovincializzare la città, cosa alla quale non riescono gli amministratori. C’è voluto e ci vuole un vescovo come mons. Paglia, anche se poi tanti politici gli fanno attorno la ruota del pavone. Momento particolarmente significativo della presenza a Terni di Gorbaciov è stato quando gli è stato consegnato il premio “San Valentino: un anno d’amore”. La motivazione l’ha espressa mons. Paglia: “La fine della guerra fredda, la riconciliazione fra i blocchi, la riunificazione dell’Europa, gli accordi per il disarmo, il non semplice processo di democratizzazione dei paesi dell’Europa orientale e dell’ex Unione Sovietica, la restituzione delle libertà fondamentali a popoli che ne erano stati a lungo privati, sono alcuni degli eventi che hanno caratterizzato la svolta epocale avvenuta fra il 1989 e il 1991 e che hanno visto Michail Gorbaciov fra i massimi protagonisti”. Il premio – e la puntualizzazione è significativa – è stato assegnato a Gorbaciov “grande umanista del nostro tempo – sono sempre parole di mons. Paglia – e alla memoria di Raissa Maksimovna protagonista insostituibile della vicenda di suo marito”. E l’ex presidente, nel corso della cerimonia, con commozione ha detto: “Vorrei che Raissa in questo momento fosse qui con me”. Non a caso, forse, la visita di Gorbaciov si è conclusa nella chiesa del Sacro Cuore ove nell’abside il frate pittore, padre Ugolino da Belluno, raffigurò nel 1990 in un vasto mosaico, proprio Gorbaciov e Raissa insieme a Giovanni Paolo II. Una testimonianza ed un ricordo della visita in Vaticano. Per un messaggio di pace. Per quella pace tra i popoli di cui Terni, come ha più volte sottolineato il Vescovo, con il suo impegno dovrà divenire una delle capitali.

AUTORE: Mino Valeri