La prima effigie della Beata Angela

È stata ritrovata a Venezia. Intervista al direttore del Cenacolo francescano

É stata riscoperta una preziosa formella lignea del XV secolo con l’effige della beata Angela da Foligno al di sopra degli stalli superiori del coro ligneo della basilica francescana di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia. Il prof. Domenico Alfonsi, direttore del Cenacolo della beata Angela in Foligno, tra il maggiori studiosi italiani di mistica francescana, trovandosi a Venezia per una lectio publica ha fatto la sensazionale scoperta che la Beata già nel 1468 era esposta alla venerazione dei Francescani ed era oggetto di culto da parte dei fedeli.

Padre Domenico, ci racconti com’è avvenuta la scoperta. “Ero a Venezia ed ho voluto visitare la splendida basilica francescana di S. Maria Gloriosa dei Frari per verificare di persona una notizia che conoscevo da tempo: una formella lignea riproducente la beata Angela si sarebbe trovata nel coro ligneo di quella chiesa”. Il coro stesso ha un valore eccezionale, vero? “È l’unico esempio in Venezia rimasto nella sua originaria posizione e struttura; si trova al centro della chiesa. È un capolavoro di una famiglia di intagliatori, i Cozzi di Vicenza. È alto m 4,50; largo m 13,70 e lungo m16; ci sono 124 stalli, 50 nell’ordine superiore, 40 nel medio e 34 nell’inferiore. Gli stalli più in alto sono i più preziosi, esempio superbo dell’arte del legno a Venezia”.

Ed è qui che ha riscoperto l’effige della beata Angela? “Sono salito all’ordine superiore degli stalli del coro insieme con il padre Apollonio e la prof.ssa Ornella Doria. Abbiamo cominciato la ricerca dal lato della sacrestia riconoscendo con una certa facilità 25 santi francescani, a iniziare da san Francesco, ma di Angela nessuna traccia. Passando al lato opposto, tra il Redentore, la Vergine Maria, gli arcangeli ed altri santi, proprio in mezzo, c’è lei, la nostra beata Angela da Foligno con segni inequivocabili: il libro e la croce. Facile ricordare una sua frase fulminante: ‘O figlio carissimo, se desideri ardentemente la luce della grazia di Dio, se vuoi allontanare il cuore da tutti gli affanni, se vuoi domare tutte le tentazioni, se vuoi essere perfetto nella via di Dio, non porre indugi nel metterti a correre dietro la croce di Gesù, vero libro della vita’”.

Quali indicazioni di valore possiamo trarre da questo ritrovamento? “La data della costruzione del coro, 1468, risulta di notevole importanza. Infatti quest’immagine, se si esclude un capolettera del codice 150 della Trivulziana di Milano, datato alla fine del XIV – inizio XV secolo, risulta essere la prima vera immagine che conosciamo della beata Angela da Foligno, non riprodotta né citata in nessuna raccolta di iconografia angelana. Inoltre risulta stupefacente come sia stata inserita in un coro così prestigioso alla venerazione dei religiosi e dei fedeli, quando ancora il suo Liber circolava in codici clandestini o almeno molto riservati e guardati con sospetto. Infine, ed è la cosa più degna di riflessione, non le era stata riconosciuta ancora nessuna forma di venerazione pubblica, poiché soltanto il 30 aprile 1701 fu concesso dalla Sacra Congregazione, caso eccezionale, l’ufficio liturgico per il clero di Foligno e per i frati minori Conventuali, custodi da sempre del corpo di Angela”.

AUTORE: Antonio Colasanto