La Roma degli umbri

Dodici vescovi all'incontro con gli umbri che vivono nella Capitale

Erano ben dodici i vescovi umbri presenti nella basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, per la celebrazione eucaristica di martedì 20 febbraio scorso. in occasione della visita ad limina. Sì, dodici. Non solo, quindi, gli otto presuli attuali delle nostre Chiese, ma anche mons. Sergio Goretti, mons. Pietro Bottaccioli e mons. Franco Gualdrini. Insieme a loro, il Segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori, di origine folignate, che non ha voluto mancare a questo appuntamento, promosso dagli stessi vescovi per radunare, nel corso delle giornate delle visitae ad limina apostolorum, tanti umbri residenti a Roma. L’occasione della celebrazione è stata data proprio dalla contemporanea presenza degli otto vescovi nella capitale della cristianità per il colloquio che periodicamente i pastori della Chiesa sono tenuti ad avere con il Papa. E proprio dalla Visita mons. Chiaretti, presidente della Conferenza episcopale umbra e celebrante principale dell’Eucaristia di martedì, è voluto partire nella sua omelia, spiegandone il significato e parlando un po’ del suo colloquio personale con Benedetto XVI. Ha ricordato, in particolare, l’incoraggiamento ricevuto dal Successore di Pietro, e l’assicurazione del suo sostegno per ogni azione pastorale. È passato, quindi, a salutare gli umbri presenti in basilica, ricordando che sono circa 45 mila i cittadini nati in Umbria e residenti a Roma. A loro il Presidente della Ceu ha detto di portare con fierezza la propria identità cristiana, forgiata nella terra di numerosi santi e beati. Il dato riportato da monsignor Chiaretti all’omelia è stato ricavato da una recente stima effettuata dall’Associazione degli Umbri a Roma, il cui presidente, l’onorevole Massimo Palombi, era presente alla messa in basilica. ‘Una stima’, ha precisato al termine della celebrazione, ‘che però non tiene conto di quella seconda generazione di umbri nati a Roma, contando i quali si potrebbe raggiungere la cifra di 100 mila persone’. L’Associazione, fondata nel 1980, conta un migliaio di iscritti, ed è stata creata per ‘facilitare la conoscenza e stimolare l’incontro tra gli umbri che vivono o lavorano nella capitale, promovendo e organizzando manifestazioni, riunioni e convegni tra cui il Premio Umbriaroma’. Il Premio è destinato a personalità umbre che si sono distinte per la loro attività a Roma, e romani (o residenti a Roma) che hanno svolto attività in Umbria o semplicemente l’hanno scelta come terra di adozione. Nel 2006 il Premio è stato assegnato a monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia.

AUTORE: Francesca Acito