La sua Chiesa lo accoglie

Il vescovo Cancian fa ingresso in diocesi. Il suo messaggio ai fedeli tifernati

Domenica 23 settembre la Chiesa che è in Città di Castello si riunirà nella Basilica Cattedrale per accogliere il suo nuovo Pastore, mons. Domenico Cancian che, nella continuità della successione apostolica, raccoglie e prosegue il ministero pastorale di mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, che per sedici anni ha guidato con saggezza e amore questa Chiesa diocesana. L’arrivo di un nuovo Vescovo è un avvenimento molto importante per una Diocesi, uno di quelli che segnano tappe decisive nel nostro cammino, più che millenario, di Chiesa particolare. Come ha scritto il vicario generale nell’annunciare il programma dell’ingresso del Vescovo, ‘l cambio del pastore è un fatto da vivere nella fede e nella preghiera con la consapevolezza che è sempre Gesù Cristo a guidare la sua Chiesa’ Il Vescovo sarà accolto nella sua chiesa Cattedrale; lì, preti, religiosi, religiose e laici si diranno pronti a camminare con lui e dietro di lui nella fedeltà al Signore Gesù. Nell’elenco con i nomi dei vescovi esposto sulle lapidi presso l’ingresso laterale della Cattedrale, quello di mons. Domenico Cancian è il 94′ Lui è chiamato a scrivere il 94’capitolo di una storia lunga oltre 1500 anni, un capitolo nuovo di una storia antica. IL messaggio di mons. Cancian’Amatevi come io vi ho amato’ (cf Gv 13,34) Con questa Parola di Gesù inizio il mio servizio come vescovo nella Chiesa che è in Città di Castello, inviato da Benedetto XVI, dopo la rinuncia dell’amatissimo Pastore S. Ecc. Mons. Pellegrino Tomaso Ronchi. Desideroso di far conoscenza e amicizia con tutti voi, saluto con gioia il Vicario Generale, i Sacerdoti, i diaconi, le religiose e i religiosi, le famiglie, i giovani, gli anziani e i malati, le associazioni, ogni Tifernate, ivi compresi coloro che non praticano la Chiesa cattolica e non credono o hanno altro credo. Sabato 15 settembre, giorno della mia ordinazione episcopale, sono rimasto sorpreso e commosso, dalla calorosa presenza di quasi un migliaio di voi a Collevalenza. Ho sentito il vostro grande affetto. Ringrazio tutti, in particolare Mons. Ronchi, il signor sindaco, gli organizzatori. Lo Spirito Santo che mi ha consacrato Vescovo scenda anche su tutti voi perché abbiamo la grazia di costruire insieme un altro pezzo di storia civile e religiosa che sia in continuità col glorioso passato e allo stesso tempo apra nuove prospettive di vero progresso umano e cristiano. Per realizzare questo ho bisogno prima di tempo per conoscere e poi di organizzare insieme un Piano Pastorale. Per adesso vi lascio come messaggio generale il comandamento di Gesù che ho preso come motto: ‘Amatevi come io vi ho amato’. Tale Parola ci offre due suggerimenti. Primo. Gustiamo e apprezziamo ancora di più la bellezza del Vangelo di Gesù, dono offerto a tutti gli uomini di buona volontà. Magari possiamo leggere e meditare il bellissimo libro ‘Gesù di Nazaret’di Benedetto XVI. Lasciamoci amare da Colui che ogni uomo cerca, in modo cosciente e no, per saziare la fame di verità, giustizia, amore, felicità. La fede cristiana è anzitutto Dono e Gioia. Secondo. Accogliendo questo Dono con la nostra collaborazione responsabile, facciamo nascere l’uomo nuovo, il cristiano, la comunità nuova. La novità consiste essenzialmente nel passare dall’egoismo all’amore; dalle manie di grandezza (a cui segue la depressione) all’umiltà, alla fiducia; dal farsi servire al servire; dalla vendetta al perdono; dal vivere in modo banale ad una vita santa. Spesso con gesti semplici ma veri: un saluto accompagnato da un sorriso, un’attenzione, un piacere gratuito, una disponibilità che viene dal cuore’ come Maria a Cana, come i Santi Florido e Amanzio, il beato Liviero. ‘La carità è paziente, benigna, non invidiosa, non si vanta, non manca di rispetto’ tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta’ (cf 1Cor 13,4-7). In questo modo, semplice e concreto, cambia l’uomo e cambiano le relazioni: la famiglia, la società, il mondo. Così ci scopriamo tutti figli dell’unico Padre e quindi realmente fratelli, dentro il mistero dell’unico Amore che Gesù ci ha portato. Vi benedico. A presto. ‘ p. Domenico Cancian fam. VescovoCollevalenza 19 settembre 2007