L’acqua calda

La riscoperta del Purgatorio. Ho strabuzzato gli occhi, a lungo. Ho sgrullato con la dovuta violenza il mio vetusto capoccione, come fa un cane infradiciato da un acquazzone improvviso. Non volevo credere ai miei occhi. La riscoperta del Purgatorio. Ho letto bene? Sì, ho letto bene: La riscoperta del Purgatorio, è proprio questo il titolo del dossier, nove dense pagine che impreziosiscono il numero di maggio 2004 di Jesus, il pregevole mensile dei Paolini. La riscoperta del Purgatorio: ripetuto ad ogni pagina. Ri-scoperta. Caspitina. Il Purgatorio ri-scoperto: vuol dire che prima qualcuno l’aveva scoperto, poi qualcun altro l’aveva ricoperto, infine è arrivato l’amico del giaguaro, che l’ha ri-scoperto. Caspiterina. Ma i conti non tornano. E non è che ci si può consolare ricordando, come faceva un mio caro amico, solito a veleggiare fra scherzo e malizia, che quando i Conti non tornano gioiscono le Contesse. Stavolta i conti non tornano perché, delle tre affermazioni in cui qui sopra è stata scandita la presunta riscoperta del Purgatorio, la seconda e la terza sono destituite di ogni fondamento. Nessuno può aver ri-scoperto il Purgatorio per il semplice fatto che nessuno, almeno dalle mie parti, l’aveva ri-coperto. Dalle mie parti la… performance che il buon popolo cristiano chiede più di frequente a noi preti è la celebrazione della messa per i propri morti. C’è il cliente apodittico ( “La messa la voglio per lu’ e solo per lu’!”, punto e a capo), quello possibilista (“Dite pure qualche altro nome, ma ‘l mio da capo e più forte”), quello accomodante (“Fate vo’!”). Ma tutti sanno che i morti ci chiedono di pregare per loro, perché dove sono non ci stanno bene, perché vogliono la pienezza della vita. “Dal fuoco liberate, o Caro e Buon Gesù, l’anime amate”. “Santa Madre, deh! Voi fate che le anime beate sian dal fuoco liberate”. Il fuoco.Cari teologi, cari pastoralisti (Dio mio che brutto nome!!), ricalibrate il concetto di Purgatorio, ma non vi atteggiate a riscopritori. Fateci capire che non si tratta di un luogo, ma di una condizione. Fatene quello che è: un capitolo importantissimo della “Pastorale dei novissimi”; ne abbiamo un enorme bisogno, perché ci è stato chiesto di ridisegnare tutta intera la mappa dei valori morali sullo sfondo della vita eterna. Ma non vi atteggiate a riscopritori. Spegnete quel fuoco, ma solo se siete in grado di sostituirlo con qualcosa di più convincente, che so io?: la pena per aver centrato troppo poco la propria esistenza terrena su Dio; o la fatica che comporta l’acquisizione del suo Volto per chi dalla vita si porta dietro la zavorra delle mille porcheriole che l’hanno appesantita. Ma non vi atteggiate a riscopritori. Non insistete, please. Lo dico per il vostro bene. Sareste annessi anche voi nella nota schiera degli imbecilli legittimi e approvati: gli scopritori dell’acqua calda.