L’affido condiviso dei figli d’ora in poi è legge

L'associazione Genitori separati esprime però delle perplessità

È entrata in vigore, pochi giorni fa, la legge sull’affidamento condiviso dei figli di coppie separate, che parifica i ruoli e i diritti dei genitori. E si preannuncia la carica dei padri separati, che si vorranno avvalere delle nuove norme. A livello nazionale sono già state espresse preoccupazioni da parte dei magistrati, per la possibilità che si scateni una iperconflittualità nelle sedi giudiziarie. A Perugia è attiva dal 1998 l’associazione Genitori separati, presieduta da Ubaldo Valentini, con 1.200 contatti all’anno. Il giudizio sulla nuova legge non è entusiasta. ‘Aumenterà la conflittualità – ha detto Valentini – ma doveva esserci la centralità del figlio. Inoltre era necessario l’obbligo per i genitori di vivere dove effettivamente risiede il figlio. L’affidamento condiviso ha senso se i figli possono stare con l’uno o l’altro dei genitori, senza cambiare gli amici. Se il padre abita a Perugia e la madre a Ponte San Giovanni, la situazione non è gestibile’. Valentini considera ‘molto grave’ la situazione umbra per i genitori separati ‘per l’alta conflittualità alimentata – sostiene – dai legali, per motivi facilmente comprensibili. Infatti molte separazioni consensuali sono state gestite in modo tale che dopo pochi mesi la coppia è costretta a tornare in tribunale’. In questi giorni l’associazione ha posto l’attenzione su un fatto di cronaca, che ha portato in poco tempo a togliere il diritto di visita al padre dopo le accuse lanciate contro di lui dalla madre. Al di là del fatto specifico e alle critiche rivolte al corso della giustizia ‘troppo lenta’, il presidente dell’associazione pone, in generale, un problema di rilievo. Denuncia infatti che troppo spesso nelle separazioni si ricorre all’accusa di pedofilia, con la ‘condanna’ del padre prima ancora che venga cercata la verità. ‘La vera pedofilia va combattuta strenuamente: sia quella fisica di chi la compie – afferma Valentini – sia quella morale di chi la inventa per liberarsi dell’ex coniuge’. Mette in evidenza che nei servizi sociali, ‘c’è molta politica, nel senso che la donna ha sempre ragione’ e che la separazione ‘è ormai un business: noi aiutiamo ad ogni livello i nostri soci, che spesso hanno problemi economici. Metà stipendio se ne va con l’assegno di mantenimento, e il padre ha poco denaro da spendere per consulenze. L’associazione vive di volontariato puro, e ci affidiamo a legali abbastanza pratici che non fanno rinvii’. Valentini vuole ricordare soprattutto che ‘genitori si resta per tutta la vita, e i figli non possono pagare per le colpe dei genitori’.

AUTORE: Romano Carloni