L’amore, la dedizione e la sensibilità del suo servizio

Ricordato mons. Carlo Urru con una celebrazione nella cripta della cattedrale

Giovedì sera, 7 marzo, alle 21, nella cripta della cattedrale sacerdoti e fedeli hanno voluto ricordare “con un gesto di doveroso suffragio e di spirituale solidarietà verso di lui, che ha fatto del servizio al Vangelo e alla chiesa la misura della propria esistenza, mons. Carlo Urru “il servo buono e fedele” che ravviva in noi e ci ripropone l’autentico ideale cristiano cui ci dobbiamo conformare”. Alla concelebrazione erano presenti una trentina di sacerdoti, i dìaconi e un bel gruppo di amici e di fedeli che lo hanno conosciuto e ammirato. Il Vescovo che ha presieduto la concelebrazione, riferendosi alle letture della liturgia ha rìcordato alcune qualità della vita di “don Carlo”. “Nella sua vita, nel suo ministero presbiterale, nella sua trentennale testimonianza di successore degli apostoli, ha detto mons. Pellegrino Tomaso, il vescovo Carlo Urru è stato davvero “del Signore” senza riserve. “Ha sofferto molto per la malferma salute negli ultimi anni del suo servizio pastorale. Ma è stata una sofferenza vissuta con autentica serenità che non solo non ha turbato il suo spirito, ma l’ha raffìnato e reso più aperto al Signore “distaccandolo da tutto ciò che fa parte della precarìetà del tempo”. “Cari amici, ha concluso il Vescovo, ìnvochiamo per lui la gioia eterna per l’amore, la dedizione e la sensibilità del suo servizio in mezzo a noi”. “Preghiamo per lui la Vergine: lei che per prima nel Santuario di Canoscio gli ha dato il benvenuto il giorno del suo ingresso in diocesi, il 20 giugno 1982, lo accolga adesso maternamente nell’ultima e più felice dimora. “E don Carlo ci ottenga da Dio per noi sacerdoti la piena coscienza di che cosa significhi essere pastori ed educatori nella fede”. Alla preghiera dei fedeli, mons. Domenico Renzini, che per alcuni anni fu suo segretario, ha ricordato alcuni episodi della vita di “don Carlo” che hanno fatto risaltare la sua partecipazione alla vita dei suoi fedeli, la sua delicatezza e il suo spirito di preghiera. Questa concelebrazione, accanto alla sua tomba, è stato un momento di grande commozione interiore e di grande fiducia nella sua intercessione.