L’anno giubilare del santuario della Stella

Diocesi. Celebrazioni per il 150° anniversario delle apparizioni della Madonna a Righetto

“È con particolare commozione e viva speranza che, davanti a voi e insieme con voi, apro ufficialmente questa sera le celebrazioni anniversarie del 150° delle apparizioni della Vergine Maria a Righetto Cionchi”. Con queste parole l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Boccardo ha avviato, dinanzi ad una gran folla di fedeli, presso il piazzale del santuario della Stella ubicato nel Comune di Montefalco, il 150° anniversario delle apparizioni della Madonna al piccolo Cionchi: erano le 21.50 di giovedì 8 settembre 2011. I pellegrini sono giunti da ogni angolo della diocesi e non solo, desiderosi di mettersi nelle mani di Maria, di affidarsi al suo patrocinio e alla sua intercessione. La celebrazione di apertura, una liturgia della Parola, è stata presieduta dall’arcivescovo Boccardo, con il quale c’erano oltre ottanta sacerdoti, diocesani e religiosi. Significativa la presenza di padre Franco Moscone, preposito generale dei padri Somaschi, la congregazione religiosa che accolse Federico Cionchi, e di padre Piergiorgio Bartoli, superiore provinciale dei padri Passionisti, solerti e generosi custodi del santuario. Ad esultare con la Chiesa di Spoleto-Norcia per questo speciale anno giubilare c’era anche un gruppo di monache Benedettine di S. Lucia in Trevi, con in testa la badessa madre Maria Benedetta Pergolari: con il permesso dell’Arcivescovo hanno eccezionalmente lasciato la clausura e si sono unite alla preghiera corale del popolo. Nutrita la presenza delle autorità civili e militari, ad iniziare dal sindaco di Montefalco Donatella Tesei e da alcuni suoi “colleghi” dei Comuni della diocesi. La celebrazione è stata animata dalla Cappella musicale del duomo di Spoleto. Mons. Boccardo nell’omelia ha approfondito il messaggio, semplice ed immediato, che la Madonna lasciò al piccolo Righetto nel 1861-1862: Sii buono. “La bontà sembra un valore trascurato nei rapporti quotidiani, troppo spesso improntati alla competizione, all’aggressività, al superamento degli antagonisti. Vediamo – ha affermato il presule – gli uomini sempre più impegnati a desiderare con voracità il potere, la ricchezza, il successo, da ottenere in qualsiasi modo”. La gente ha ascoltato con attenzione le parole dell’Arcivescovo sulla bontà, con la consapevolezza che è necessario fare di più, ma che al tempo stesso nel cuore di ogni uomo e di ogni donna c’è l’aspirazione alla bontà, alla fraternità, alla condivisione. Nel corso dell’omelia l’Arcivescovo non ha nascosto la sua commozione nell’aprire ufficialmente questo 150° anniversario della Vergine a Righetto Cionchi. Sarà un percorso lungo un anno, scandito da momenti celebrativi, formativi, culturali e di pietà popolare, dal quale mons. Boccardo si aspetta frutti significativi per la vita della diocesi. “Amerei poi che questo particolare ‘cammino verso Dio’ – ha detto al termine dell’omelia – si traducesse plasticamente nella ‘attenzione all’uomo’: desidererei cioè che, a ricordo del 150° delle apparizioni, potessimo dare vita ad una qualche simbolica iniziativa di carità e di solidarietà”. Nel corso delle acclamazioni e della venerazione dell’immagine della Madonna della Stella, il sindaco di Montefalco Donatella Tesei, il parroco coadiutore della Cattedrale di Spoleto don Jozef Gercàk, la badessa delle Benedettine di Trevi Madre Maria Benedetta Pergolari, una famiglia, un giovane, una giovane e una coppia di fidanzati hanno deposto presso la statua della Madonna una lampada accesa, segno di speranza del popolo di Dio che si affida a Maria, Madre sollecita ed amorosa che accoglie quanti ricorrono a lei. Prima della benedizione finale l’arcivescovo Boccardo ha dato notizia ai fedeli presenti che il Santo Padre Benedetto XVI, accogliendo la richiesta del presule, ha benevolmente concesso a tutti i fedeli e pellegrini della Madonna della Stella il dono dell’indulgenza plenaria per tutto il tempo dell’anno giubilare. L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale dovuta per i peccati, già rimessi quanto alla colpa nel sacramento della riconciliazione. Per mezzo di essa la Chiesa, ministra della redenzione, applica al fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, il tesoro di santità e di grazia prodotto dalla vita di Cristo e dei santi. “Ringraziamo il Sommo Pontefice – ha detto mons. Boccardo – e facciamo in modo che questo dono prezioso accresca in noi il desiderio di un’esistenza cristiana vissuta nella santità e nell’amicizia con Dio e con gli uomini”.

AUTORE: Francesco Carlini