L’attenzione del mondo al successore di Pietro

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L'interno della cappella Sistina al centro un baldacchino con sopra il Vangelo aperto dove devono giurare i cardinali
La Cappella Sistina allestita per il Conclave (Foto Vaticn Media/Sir)

Consapevoli e speranzosi di aver mandato in stampa il numero de La Voce che i lettori leggeranno quando già potremmo avere il nuovo successore dell’apostolo Pietro, facciamo nostro e rilanciamo il significativo invito dei cardinali rivolto a tutti i fedeli, quello “di essere sostenuti dalla preghiera”, perché “è la vera forza che nella Chiesa favorisce l’unità di tutte le membra nell’unico Corpo di Cristo”. Appello che è giunto da tutti i cardinali partecipanti (circa 200) alle dodici Congregazioni generali tenutesi in Va- ticano, dalla prima del 22 aprile, all’indomani della morte di Papa Francesco, alla dodicesima del 6 mag- gio, il giorno prima del Conclave.

Le parole del cardinale Bassetti


Il perché di questo invito lo ha spiegato al nostro settimanale il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, che è intervenuto alle stesse Congregazioni: “Sentivamo la necessità di rivolgerci direttamente al popolo di Dio per essere sostenuti con la preghiera così di renderlo partecipe a questo importante momento ecclesiale in cui tutti uniti – pastori e loro greggi – si possa invocare incessantemente lo Spirito Santo. Come abbiamo sottolineato nella nostra nota di invito alla preghiera – ha precisato il cardinale –, è lo Spirito il protagonista della vita del Popolo di Dio, Colui che dobbiamo ascoltare, accogliendo ciò che dice alla Chiesa”

La vicinanza degli umbri ai cardinali


Quest’appello all’incessante preghiera non si è fatto attendere anche dalle comunità diocesane dell’Umbria con celebrazioni eucaristiche pro eligendo pontifice, recite del Rosario e adora- zioni eucaristiche nelle chiese cattedrali come in quelle parrocchiali, di comunità religiose e di santuari. Anche i fedeli umbri non hanno fatto mancare la propria vicinanza spirituale ai cardinali impegnati nelle Congregazioni generali.

I temi trattati nelle Congregazioni


Escluse le prime dedicate a “questioni organizzative” della Sede Vacante, tutte le altre, in particolare quelle tenutesi dopo le esequie del Papa, hanno dato ai cardinali la possibilità di conoscersi attraverso le “conversazioni sulla Chie-sa e sul mondo”.
Dalla Congregazione del 28 aprile, negli interventi dei cardinali, in media 15-20 al giorno, ampio spazio è stato dato alla “responsabilità della Chiesa per la pace e la cura del creato” sulla base delle encicliche Fratelli tutti e Laudato si’.
Si è affrontata “la ferita della polarizzazione nella Chiesa e della divisione nella società, la sinodalità unita alla collegialità episcopale, anche come corresponsabilità differenziata per superare le polarizzazioni”, oltre ai temi inerenti alle vocazioni e all’evangelizzazione “come centro del pontificato di Papa Francesco” e, a seguire, “la Chiesa come comunità evangelizzatrice, la do-manda su come rendere più efficiente la comunicazione del Vangelo soprattutto ai giovani, a tutti i livelli, dalle parrocchie fino alla Curia”.

Sono stati affrontati anche i temi riguardanti “la centralità della liturgia, l’importanza del Codice di diritto canonico, il rapporto tra sinodalità e collegialità, sinodalità e missione, sinodalità e secolarismo; un accenno all’ermeneutica della continuità tra i papati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco e un riferimento forte al ruolo dell’Eucaristia, anche in chiave missiona-ria”. È stata espressa viva gratitudine a Papa Francesco, citando spesso l’Evangelii gaudium per i processi avviati di cui farsi carico”, oltre all’“impegno e responsabilità di tutti i cardinali nel sostenere il nuovo papa” e al “modo di essere cardinali nella Chiesa”

Le riforme di Francesco e l’identikit del successore


Nelle ultime Congregazioni si è parlato delle riforme di Papa Francesco, “che hanno bisogno di essere portate avanti”, come la legislazione sugli abusi, l’eco- nomia, la Curia, la solidarietà. Dagli interventi è scaturito anche l’identi-kit di un Papa “creatore di ponti, e pastore, maestro di umanità, volto di una Chiesa samaritana… Un pastore vicino agli uomini, che affronti la sfida della fede, del creato e della guerra in un mondo fram- mentato”. Nel prendere sempre più coscienza dei tempi di guerra, violenza e profonda secolarizzazione che il mondo attraversa, per i cardinali temi urgenti diventano la pace, la solidarietà, la misericordia e la speranza a cui il nuovo Papa deve dare impulso. Per questo mai come prima grande è l’attenzione e l’attesa delle cancellerie e dei media di tutto il pianeta (sono oltre 5.300 i giornalisti accreditati a seguire il Conclave) a conoscere il successore dell’apostolo Pietro.

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