Legami che si rafforzano

Impegni estivi della Caritas a Santiago de Huata, Bolivia, e Radulloc, Kosovo

Per la Caritas diocesana il periodo estivo è tempo di ulteriore impegno, di verifica e di programmazione per raccogliere e mettere insieme quanto necessario per dare una spinta ulteriore alla solidarietà ed alla condivisione. Attraverso il suo direttore Luca Uccellani, infatti, farà visita alle due missioni alle quali la diocesi è legata in modo speciale: Santiago de Huata, in Bolivia, e Radulloc, in Kosovo. Il viaggio in Bolivia è previsto dal 28 luglio al 13 agosto. A Santiago de Huata, che si trova sulle rive del lago Titicaca, a quattromila metri di altezza, opera ormai da sette anni don Leonardo Giannelli, affiancato di recente da don Antonio “Topio” Zavatarelli al quale il vescovo mons. Jesus Juarez ha affidato la vicina parrocchia di Peñas. Una parte importante della loro attività pastorale l’hanno dedicata ad impostare e realizzare, insieme ai ragazzi della comunità, progetti lavorativi che mettano a disposizione dei giovani boliviani buoni motivi per non scappare verso la città, dove purtroppo assai spesso si perdono, e consentano, nello stesso tempo, a quelli europei di entrare in contatto con l’ambiente e la gente dell’Altipiano. “L’obiettivo – conclude il direttore – è anche quello di rafforzare i legami tra la nostra comunità e le parrocchie di don Leo e don Antonio, così come hanno auspicato i Vescovi Ceccobelli e Juarez, in occasione dell’incontro svoltosi a Gubbio nel maggio scorso: è ancora tanto il bene che possiamo reciprocamente donarci”. Partiranno per la Bolivia, dove si fermeranno per più di un mese, anche due ragazze dell’oratorio “Don Bosco”, Giovanna Barbetti e Sara Frati. Dal 21 agosto al 4 settembre il viaggio in Kosovo al Campo della delegazione Caritas dell’Umbria che si trova nel villaggio di Radulloc. Due settimane per visitare i bambini sostenuti con le adozioni a distanza (oltre 100) e le loro famiglie e vivere l’esperienza forte ed arricchente del “centro”, dove risiedono quasi quaranta persone tra bambini, ragazzi e adulti in difficoltà. “È l’occasione – spiega Uccellani – per verificare lo stato dei lavori della nuova casa che si sta costruendo nel villaggio di Leskoc e che sostituirà (speriamo quanto prima!) quella attuale”. A settembre, proprio per fare il punto sulla situazione, si recheranno in Kosovo anche l’arch. Giuseppe Lepri e l’ing. Mario Franceschetti, due dei tecnici della nostra diocesi che hanno curato il progetto. 

AUTORE: G. B.