L’embrione umano è già una vita che va rispettata e non sacrificata

La condanna dell'Associazione medici cattolici alla clonazione umana

Recentemente con grande risonanza da parte dei mezzi di informazione, è stata data notizia del primo successo, almeno segnalato sinora, di clonazione umana. Nel darne l’annuncio, il portavoce della Compagnia privata Advanced Cell Technology del Massachussetts (Usa), ha dichiarato che non si tratta del tentativo di clonare un uomo, ma solo del primo passo per produrre cellule staminali embrionali e quindi totipotenti, da dirigere con particolari stimoli biologici verso la differenziazione in tessuti o organi da trapiantare per la cura di malattie o gravi disfunzioni organiche. In tal modo ogni uomo potrebbe avere, con la tecnica della clonazione, una potenziale riserva di tessuti o organi da trapiantare in caso di necessità, senza correre il rischio di un rigetto, trattandosi di materiale biologico dotato dello stesso patrimonio genetico.Se scientificamente la clonazione umana non è una novità, dal momento che si sono impiegate le stesse tecniche per la pecora Dolly, lo è da un punto di vista etico. Infatti le cellule staminali vengono ottenute da un embrione umano, anche se bloccato ai primissimi stadi di divisione cellulare. In altre parole, ci troviamo dinanzi a un nuovo essere umano, sia pure ottenuto con il contributo genetico di un solo genitore. Una vita così concepita va comunque rispettata e non può essere sacrificata, anche se destinata a dare salute e vita a altri esseri umani. Ci si è più volte espressi su questo concetto fondamentale della inviolabilità della vita dell’uomo sin dal primo momento del suo concepimento. E’ del tutto arbitrario e strumentale parlare di essere umano solo dal 15’giorno dello sviluppo embrionale, come alcuni sostengono. La continuità dello sviluppo di un individuo non ha interruzioni o salti di qualità, una volta che si è costituito uno zigote, cioè una cellula uovo fecondata. Esistono oggi tecniche che consentono di ottenere cellule staminali da tessuti di adulti o da feti derivanti da aborti spontanei. Questa strada, che viene seguita con un certo ottimismo da vari AA anche in Italia, appare la più logica e eticamente giusta da perseguire e sviluppare. In tal modo viene evitato il sacrificio di embrioni umani. L’Amci (Associazione medici cattolici italiani) condanna fermamente la clonazione umana, come peraltro hanno già fatto società scientifiche, istituti di Bioetica e istituzioni governative di vari paesi. Per questo ha diffuso un comunicato stampa, che è stato fatto proprio anche dall’Amci regionale dell’Umbria e che viene ora proposto ai lettori de La Voce.Il comunicato dell’Associazione medici cattoliciL’Associazione medici cattolici italiani, che raccoglie uomini e donne animati dall’ideale umano e cristiano e impegnati al servizio della vita umana attraverso l’esercizio della professione medica, prende atto con rammarico e sofferenza della recente notizia dell’avvenuta clonazione di un embrione umano nei laboratori dell’Advanced Cell Technology, una compagnia di ricerca genetica fondata a scopo di lucro. Tale evento non può non suscitare profonda costernazione in quanto costituisce un vero attentato ai principi fondamentali della vita e un crimine vero e proprio contro l’umanità che va a aggiungersi a altri attuali crimini che hanno visto la mobilitazione sdegnata di tutto il mondo civile. La vera ricerca scientifica ha aperto già vie più sicure per raggiungere gli auspicabili benefici terapeutici perseguiti da ricercatori privi di scrupoli e di ogni riferimento etico. L’Associazione medici cattolici italiani ribadisce che è assolutamente inaccettabile produrre artificialmente vite umane, soprattutto se poi vengono sacrificate per migliorare il benessere di altri esseri umani. L’Amci, riconoscendo il valore fondamentale della vita umana dal concepimento alla sua morte naturale, chiede che il nostro Paese si faccia promotore di una iniziativa presso i competenti organi comunitari europei affinché non venga consentita l’attuazione di sperimentazioni o manipolazioni, di tipo clonatorio e non, sull’embrione umano vivente fin dal processo della fecondazione. Pienamente consapevole dell’importanza e del valore scientifico di una possibile e speriamo prossima utilizzazione a scopo terapeutico delle cellule staminali per patologie gravi che affliggono l’umanità, l’Amci chiede che vengano promosse e finanziate le ricerche (già iniziate in alcuni centri) volte a reperire cellule staminali solo nei tessuti dell’adulto, in grado di sostituirsi a quelle embrionali come già dimostrato in modo scientificamente ineccepibile.

AUTORE: Fausto Santeusanio