L’etica della politica “in veritate”

Nasce l’associazione “Communitas”. Dedicato all’enciclica il suo primo incontro

Un incontro profondo e ricco di suggestioni ha caratterizzato l’esordio di “Communitas”, la nuova associazione culturale nata dal corso di formazione politica e sociale Agorà, scuola che l’ufficio Problemi sociali della diocesi di Città di Castello ha promosso da qualche anno. Tenutosi presso la chiesa di San Giustino la sera di martedì 20 ottobre, l’incontro proponeva di meditare sul tema “Bene comune: l’etica nella politica”, una riflessione a margine dell’enciclica Caritas in veritate. Tra i presenti, molto numerosi, il sindaco di Citerna Giuliana Falaschi e quello di San Giustino Fabio Buschi. Sono stati invitati come relatori Roberto Gatti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Perugia, e Assuntina Morresi, docente di Chimica presso lo stesso Ateneo. Moderava il dibattito il presidente di “Communitas” Giuseppe Rossi. Un saluto iniziale è stato rivolto dal vescovo tifernate mons. Domenico Cancian, che si è detto soddisfatto per la nascita dell’associazione, “il cui metodo è il dialogo, formata da giovani politici”, perché “la fede non è apolitica, ma per il cristiano professa l’incarnazione e la resurrezione di Cristo, mettendo in pratica in modo tangibile la carità”. Il recupero della centralità della politica, ha detto il professor Roberto Gatti, è il tema più suggestivo dell’enciclica. Continua Gatti: “Da questa centralità consegue la ri-affermazione del ruolo pubblico della religione contro ogni laicismo e contro ogni fondamentalismo, in quanto la religione vivifica la ragione altrimenti irrigidita nelle sue gabbie logiche; il nesso tra carità e verità, con un recupero del concetto di relazionalità; una maggiore garanzie e tutela dei diritti umani e dell’equità sociale”. La speranza che innerva l’enciclica, secondo Gatti, è quella di una “religione mai domestica, ma intensamente vissuta e partecipata”. Secondo Assuntina Morresi la sfida di oggi è una questione antropologica, che rinvia a un problema di relazione tra persone. Prendendo come esempio il problema della staminali del cordone ombelicale, Morresi si domanda: “Con il progresso della scienza e della tecnica, dove andrà a finire la carità e la solidarietà verso il prossimo? Oggi non ci si cura con le proprie staminali, ma domani, se sarà possibile, saremo in grado di donarle a chi ha bisogno?”. L’associazione Communitas è nata per volontà di Giuseppe Rossi, Anna Ascani, Nicola Morini e Manuel Maraghelli, tutti impegnati in politica locale, dopo l’esperienza della scuola di formazione diocesana Agorà. Vuol essere un luogo di incontro e dibattito, tenendo presente i valori della dottrina sociale cristiana affrontati negli incontri di Agorà. “Lo scopo dell’associazione è di promuovere la partecipazione alla vita politica di coloro che si ispirano a valori cristiani e in particolare al magistero della dottrina sociale della Chiesa cattolica”, si legge a mo’ di prologo nello statuto di Communitas.

AUTORE: Saverio Freddi