L’ex mattatoio di Gubbio: da patrimonio a rudere

GUBBIO. L’ex mattatoio, ennesimo caso di degrado urbano irrisolto
L’ex mattatoio in rovina
L’ex mattatoio in rovina

Un esempio di come difficoltà obiettive, mancanza di risorse comprese, ma soprattutto sostanziale trascuratezza impoveriscono il patrimonio pubblico. Il vecchio mattatoio comunale di via della Piaggiola sta lentamente scivolando verso il degrado pieno, come sottolinea purtroppo la documentazione fotografica. Dal momento della sua dismissione con l’entrata in funzione della nuova struttura realizzata in località Coppiolo, è finito nel più completo oblio, trasformandosi da risorsa a problema, da patrimonio a rudere, o quasi.

La vegetazione spontanea la fa da padrona; cresciuta a dismisura, occupa ogni spazio, insinuandosi tra i muri e aggravando così l’erosione a opera delle intemperie e del tempo. Porte e finestre si sono lentamente arrese e i vari locali, senza più protezione, trasformati in rifugio privilegiato di piccioni e altri volatili. La stessa cancellata esterna è un inno al disinteresse, una dichiarazione di abbandono. A ricordarne l’antico ruolo, un divieto di sosta.

Forse, con un briciolo di manutenzione, il degrado sarebbe stato meno invasivo, ma soprattutto si sarebbe dimostrata una seppur modesta attenzione a quello che costituisce comunque un valore, un patrimonio pubblico. Pur sapendo che prima poi quegli spazi si sarebbero liberati, tornando a essere utilizzabili per altri usi, non si è riusciti ad assumere con decisione la strada alternativa, anticipando quasi la vicenda dell’ex ospedale di piazza 40 Martiri, un volano senza guida e senza obiettivi, anche se da anni si sapeva che nel 2008 sarebbe entrata in funzione la struttura sanitaria di Branca.

Per l’ex mattatoio si era pensato prima a un asilo, poi a servizi del quartiere di San Pietro, per ultimo era stato scelto quale sede della Comunità montana Alto Chiascio.

Sembrava la volta buona quando, sulla soglia della firma della convenzione Comune – Comunità montana, la riforma degli enti sub-regionali ha mandato tutto all’aria, abbandonando l’edificio al suo destino. Da allora, e di tempo ne è passato, si è lasciata mano libera al degrado, alle erbe infestanti, ai volatili.

Il mattatoio allunga l’elenco delle occasioni perdute, dei problemi irrisolti, di cui il Puc 1 di San Pietro e ospedale di piazza 40 Martiri, i cui ritardi hanno portato alla revoca del contributo a fondo perduto di 6.5 milioni di euro, sono le emergenze più vistose. La realtà parla un linguaggio diverso dai proclami, è bene che la gente ricordi.

AUTORE: Giampiero Bedini