L’impegno di tutti

TERNI. Il Sindaco revoca le dimissioni. Intanto resta critica la situazione alla Tk e al Polo chimico

La crisi al Comune di Terni si è risolta: il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha revocato le dimissioni e ha presentato gli aggiornamenti del programma scaturiti da un ascolto attento delle osservazioni critiche di 7 consiglieri della maggioranza e dalle ampie consultazioni avute con tutte le rappresentanze politiche, sociali ed economiche della città. Si torna al lavoro quindi dopo una “sospensione” di quasi 20 giorni. Terni in questo periodo ha bisogno dell’impegno massimo, fino allo spasimo, di tutti i suoi organismi ed enti, figuriamoci del Comune, per fronteggiare gli enormi problemi della città e del territorio e che preoccupano i cittadini. Per la Thyssen-Krupp si è in fase di attesa; è stato chiesto l’intervento diretto del Governo nazionale e si attende l’esito degli incontri chiesti con i massimi dirigenti della Tk con sede in Germania. Per quanto riguarda l’altro settore dell’industria ternana, quello chimico, dopo l’arresto dell’amministratore delegato della Meraklon e la nomina di un commissario governativo alla guida dell’azienda, il tribunale di Terni ha concesso l’amministrazione controllata dando l’incarico al medesimo commissario e respingendo la richiesta contraria del concordato preventivo da parte dell’amministratore delegato detenuto. Il commissario, che ha avuto un mese di tempo per controllare i conti e verificare lo stato generale dell’azienda, ha l’incarico di riprendere il lavoro, intanto smaltendo le commesse giacenti e non evase, a causa dello sciopero dei dipendenti per la situazione non chiara della azienda ed il ritardo nei pagamenti dei salari e stipendi. Ora il lavoro è ripreso e alcuni dei 120 operai in cassa integrazione sono rientrati in fabbrica. Si ha fiducia in una ripresa generale, controllata appunto. I colloqui tra la Novamont e la Basell per l’acquisto di quest’ultima da parte della prima vanno avanti. Una soluzione dovrebbe arrivare prima dell’estate. Per chiudere, tornando alla situazione amministrativa, entro giugno il Comune dovrà votare il bilancio preventivo, atto basilare per ogni amministrazione. Il bilancio è severo, causa la crisi economica; c’è riduzione in tutti i settori dell’ attività amministrativa. I tagli che più fanno male, ovviamente, sono quelli sul welfare; bisognerà riformare per selezionare bene gli interventi. L’attenzione è massima da parte degli operatori (cooperative e volontari), degli utenti e, al limite, di tutti: ne va della civiltà del nostro vivere sociale. Le crisi, specie se incomprensibili ai più, non servono proprio.

AUTORE: Nicola Molè