L’incontro con il Risorto

editoriale

Al mattino di Pasqua solo tre donne, scrive il Vangelo di Marco, sono testimoni dell’evento che ha cambiato il corso della storia. Sono Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salòme. Tre donne. Vorrei somigliarle alle nostre Chiese sorelle dell’Umbria. Seguiamo queste tre donne. Esse non restano a dormire nel proprio dolore, e neppure si lasciarono distrarre dai ritmi di vita abituali o dal clima pigro e rassegnato. Sono loro le prime testimoni della vittoria della vita sulla morte, dell’Amore sul male. Nel loro stesso cuore riprende vigore la speranza. Sono deboli e poco autorevoli, eppure sono le prime annunciatrici del Vangelo di Pasqua. E lo fanno in fretta, notano gli evangelisti. Sì, c’è fretta che questo Vangelo torni a parlare al cuore del mondo. È urgente che il Vangelo di Pasqua parli al cuore dei giovani e degli anziani di una vita nuova; che parli al cuore delle donne e degli uomini di un mondo migliore; che indichi a chi non l’ha mai ascoltato la via di un mondo più umano. Il Vangelo di Pasqua parla di una vita nuova, più umana e più bella per tutti. Ciascuno di noi, perciò, si metta accanto alle tre donne del Vangelo e le segua, sino a giungere con loro all’alba della Pasqua. Sentiremo anche noi l’incredibile e sconvolgente annuncio dell’angelo: “È risorto, non è qui”. E le nostre tre cattedrali, le nostre parrocchie, quasi a raccoglierci tutti assieme, come quelle tre donne, in fretta andranno verso tutti per annunciare che l’Amore ha vinto il male, la misericordia ha vinto l’indifferenza, la mitezza ha vinto la violenza, la vita ha vinto l’ultimo nemico che è la morte. Care sorelle e cari fratelli, questa Pasqua ci trovi come le tre donne del Vangelo con la gioia dell’incontro con il Risorto e con la fretta dell’amore da comunicare a tutti. Quando un po’ del buio del male viene vinto, quando la disperazione dell’angoscia trova una piccola luce d’amore, quando le lacrime vengono asciugate e la solitudine trova compagnia; quando un estraneo diviene fratello; quando viene la pace; quando un debole è consolato; quando chi muore è accompagnato dall’affetto e si affida alle mani di Dio, ecco che il mondo risorge. “Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto, ma ora vivo trionfa. Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza”. Se credessimo di più nella forza dell’amore che ha vinto il male! Non abbiamo paura! Cristo è risorto e non muore più! Sì, possiamo sperare in un mondo migliore! Più giusto, più in pace, più capace di dare vita di creare rapporti più umani, profondi e sereni. Possiamo sperare in un’Italia migliore. Possiamo credere che anche per noi, personalmente, ci sarà una vita nuova, più buona, più bella. Crediamo di più nella vita! Corriamo ad annunciare la gioia della Resurrezione ad un mondo che attende di rinascere, che aspetta buone notizie! In fondo alla via della Croce spunta l’Albero della vita. È la nostra forza, la nostra gioia, il nostro futuro. “Cristo è risorto! Veramente è risorto!”.

AUTORE: Vincenzo Paglia