L’ordinazione episcopale di mons. Giuseppe Betori nella cattedrale di S. Feliciano a Foligno

Sarà al servizio della comunione delle Chiese che sono in Italia

In un clima di grande gioia e partecipazione domenica scorsa mons. Giuseppe Betori è stato consacrato Vescovo, ad un mese dalla nomina a Segretario generale della Cei successore di un altro umbro, mons. Ennio Antonelli nominato arcivescovo di Firenze. Sarà un vescovo un po’ speciale mons. Betori perché “il suo episcopato non è legato ad una Chiesa particolare ma è un servizio alla comunione delle Chiese che sono in Italia” , ha spiegato all’omelia il cardinale Camillo Ruini presidente della Cei. “Prendi il largo” è stato l’invito rivolto dal Papa al neo vescovo (la lettera papale di nomina è stata letta all’inizio della celebrazione), incoraggiandolo ad impegnarsi generosamente “a beneficio dei fratelli vescovi italiani, affinché a loro volta anche i fedeli conseguano il vero bene”. Il presbiterio della chiesa dedicata al martire Feliciano, evangelizzatore e fondatore della diocesi folignate, riusciva appena a contenere i numerosi sacerdoti concelebranti (di Foligno, ma anche amici e collaboratori di Betori presso l’istituto Teologico di Assisi dove ha insegnato Sacra Scrittura e alla Cei) ed i vescovi delle diocesi umbre e numerosi altri (circa trenta in tutto) che hanno imposto le mani al momento dell’ordinazione. Hanno svolto la funzione di consacranti, assieme al card. Ruini, i vescovi Arduino Bertoldo di Foligno, Ennio Antonelli, Antonio Buoncristiani, folignate, di Porto-Santa Rufina ed il vescovo emerito di Foligno Giovanni Benedetti. Ruini ha espresso la “soddisfazione e l’intima gioia dei vescovi italiani e di coloro che lavorano negli uffici della Conferenza episcopale italiana” per la nomina di mons. Betori, del quale ha ricordato le qualità intellettuali e personali che lo rendono particolarmente capace di svolgere il prezioso servizio richiestogli dal Papa. “E’ importante – ha detto Ruini – che il vescovo segretario sia veramente capace nella evangelizzazione, nel dialogo con la cultura, con chi non condivide la nostra fede, che sia capace di accoglienza, gentilezza e concretezza”. Di mons. Betori Ruini ha ricordato il suo essere conoscitore della Sacra Scrittura, ma anche guida di tanti giovani (soprattutto presso l’Istituto San Carlo di Foligno). Betori, ha proseguito, è stato un collaboratore diligente anche della Conferenza episcopale italiana, dapprima come direttore dell’Ufficio catechistico nazionale, quindi, come sottosegretario. Tra i tanti compiti svolti dal neo-vescovo Ruini ha ricordato la fattiva collaborazione prestata per l’organizzazione del Convegno ecclesiale di Palermo del 1995 e della Giornata mondiale della gioventù dello scorso anno. All’omelia ha fatto seguito la liturgia dell’ordinazione: la promessa dell’eletto, l’invocazione ai santi con il canto delle Litanie, l’imposizione delle mani da parte dei vescovi presenti, l’unzione crismale, la consegna del libro del Vangelo segno del compito fondamentale del vescovo che è “dispensatore della Parola di Dio” e la consegna delle insegne episcopali: l’anello, sigillo dell’intima unione e di fedeltà alla Chiesa; il pastorale, segno del governo fatto di servizio, amore e fedeltà alla Chiesa ed al Signore; la mitra, simbolo della santità di vita. La cattedrale di San Feliciano, a Foligno, era stracolma di tantissime persone che hanno saputo apprezzare l’operato di don Giuseppe Betori che è stato, tra l’altro, parroco, assistente dell’Azione cattolica, segretario del sinodo diocesano. Mons. Betori è Vescovo titolare di Falerone, un’antica diocesi marchigiana, dove operò il beato Pellegrino, uno dei primi seguaci di Francesco. Proprio da quelle parti il Santo di Assisi capì che doveva intraprendere il viaggio verso la Terra Santa e di dialogare anche con musulmani che l’avevano conquistata. Un segno, per mons. Betori, che già in passato non ha disdegnato il dialogo ecumenico e interreligioso. Proteso al nuovo impegno pastorale il segretario generale della Cei ha confermato la volontà di servire soprattutto la comunione delle Chiese che sono in Italia.

AUTORE: F.M. - M.R.V