Luisa, missionaria in Tanzania

A colloquio con Luisa Masaccesi, giovane bastiola di 21 anni, che ha deciso di trascorrere le vacanze estive in un campo di lavoro a Kasumo

Luisa Masaccesi, 21 anni di Bastia, è uno dei 15 volontari che vivranno in Tanzania, dal 5 luglio al 4 agosto, un’esperienza missionaria, insieme al delegato regionale della Caritas umbra Giocondo Leonardi, che del progetto di gemellaggio della nostra diocesi con quella di Kigoma sottolinea in particolare la necessità di un affiancamento capace di continuità, anche a livello pastorale. L’esperienza diretta a Kasumo non rappresenta dunque che una tappa del cammino che continua però nel territorio circostante, italiano, per dare ad altri la possibilità di incontrare volti, condividere e promuovere iniziative. Lasciare la propria casa, con quanto di poco essenziale la contraddistingue, dedicare il proprio tempo, le proprie risorse ed energie, mettersi in viaggio per incontrare e per ‘creare dei legami’ è la possibilità che si apre anche a quanti, scegliendo di vivere un anno di servizio civile, possono chiedere di operare a Kasumo. Entro la fine di agosto è prevista la scadenza del bando per fare domanda; per informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio Caritas diocesano allo 075816330. Luisa, come trascorrerai l’estate? ‘Domani (lunedì 5 luglio, ndr) partirò per Kasumo, ospite delle Francescane Ausiliarie laiche missionarie dell’Immacolata da tempo presenti nella regione. Come altri volontari, non potrò però restarvi fino al 4 agosto: insieme anche a don Maurizio Saba, cha a due anni di distanza ha deciso di ripetere l’esperienza in Tanzania, rientrerò il 22 luglio. Per ripartire poi, dal 28 luglio all’8 agosto, per il campo di Gruppo con il Reparto del Bastia 1: appartengo all’Agesci da circa 4 anni e questo è il mio primo anno come capo scout’. Perché hai deciso di andare in missione e come mai in Tanzania? ‘Per il mio essere, per le mie scelte, la ‘missione’ non ha nulla di insolito. Sebbene io utilizzi, solitamente, questo termine in riferimento ad una scelta di evangelizzazione, mentre mi sento, in questa circostanza, più animata dal desiderio di conoscere, sperimentare, incontrare una nuova realtà. Non sono comunque estranea al vivere un servizio volontario nella quotidianità: all’impegno, gioioso, profuso nello scautismo si aggiungono alcune attività settimanali che porto avanti con serenità e costanza da qualche tempo. Inoltre alcune persone a me vicine hanno già vissuto quest’esperienza: Lorenzo, un mio compagno di strada scout è stato in Burkina Faso per un campo di lavoro promosso dall’Agesci; il mio caro amico Cristiano Ragni (di Petrignano di Assisi) ha vissuto in Tanzania l’esperienza promossa dalla diocesi. Dai loro racconti entusiasti è stato nutrito il mio desiderio di conoscere posti nuovi ed il fascino che su di me ha, da sempre, esercitato il continente africano. La scelta di Kasumo è stata poi la più immediata: ho chiamato Giocondo solo un mese fa e lui, costretto dalla limitatezza dei tempi organizzativi, mi ha dato poche ore per decidere riguardo alla mia adesione: così ho rimandato la discussione della mia tesi in Agraria, prevista dopo il percorso triennale e relativa alla tematica del commercio equo e solidale, per poter vivere l’esperienza africana. D’altro canto il mio ‘sogno nel cassetto’ è quello di lavorare per la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo dei Paesi poveri: l’esperienza sul campo non potrà che nutrire il mio desiderio’. Cosa ti aspetti di vivere? ‘Da quel che mi è stato anticipato, noi volontari collaboreremo all’ultimazione delle opere cosiddette di rifinitura nella scuola secondaria di agraria realizzata dalla diocesi e ci occuperemo dell’animazione coi bambini. Ci sarà inoltre offerta la possibilità di conoscere un po’ il territorio circostante e chi lo abita: incontreremo volontari, sacerdoti e gente del luogo. Ogni sera, ci ritaglieremo un momento di preghiera e di condivisione, nel rispetto anche delle diversità di fede presenti nel nostro gruppo. A parte questo, non so cosa mi aspetta; ma ho la più ferma certezza di ricevere molto di più di quanto potrò dare. So che questa sarà una tappa importante della mia crescita personale che mi avvicinerà a sperimentare sino in fondo l’essenzialità, verso cui lo stile di vita ed il cammino scout mi ha insegnato a tendere. Per il resto…ti farò sapere al rientro!’.

AUTORE: Elena Lovascio