Maggiore protagonismo per uscire dalla crisi

Summit sull'economia organizzato dai Comuni altotiberini

Molte le aspettative generate dal summit sull’economia organizzato dai Comuni della Valtiberina per il pomeriggio di mercoledì 11 febbraio, presso la sala convegni del centro servizi di Cerbara. L’assemblea pubblica, intitolata ‘Crisi globale e sistema produttivo comprensoriale. Effetti della recessione e prospettive di ripresa e sviluppo’, ha riunito attorno ad uno stesso tavolo i sindaci di Città di Castello, Citerna, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino e Umbertide, con la presenza della presidente della giunta regionale umbra, Maria Rita Lorenzetti. Proprio la governatrice al suo arrivo è stata accolta da una pioggia di coriandoli e stelle filanti, una contestazione fatta da un gruppo di ragazzi di Azione giovani e Lega Nord. Nel presentare l’incontro, che ha fatto da seguito alla riunione straordinaria di tutti i Consigli comunali coinvolti, il sindaco di Umbertide Giampiero Giulietti ha sottolineato la necessità di ‘interventi mirati a chi ha perso il posto’, mediante un impegno che non ‘gravi sulle tasche dei cittadini’. La parola è passata al sindaco tifernate Fernanda Cecchini, che ha riassunto il documento stilato dagli otto Comuni, ‘frutto di due mesi di lavoro in risposta alla crisi economica’. Dapprima il sindaco di Città di Castello ha ribadito l’importanza dell’economia altotiberina per l’intera produzione regionale, cosicché ‘la crisi avvertita nella nostra zona si ripercuote in tutta la regione’. Poi sono stati elencati i settori in grave crisi, dal metalmeccanico all’agricoltura, dal tessile al ceramico al tipografico. Il nodo spinoso del tabacco, e quindi della riforma Ocm, è stato affrontato considerando la pioggia di euro che intascano i coltivatori e, di riflesso, il metalmeccanico che fornisce attrezzature. I sindaci hanno inoltre fatto appello alle banche per allentare il cappio degli interessi, rendendo più accessibile il credito. Per uscire dalla crisi, sono tornati in auge nel documento dei sindaci tipici tormentoni da campagna elettorale, quali la collaborazione con la Toscana per industria (Buitoni) e infrastrutture, nella realizzazione della E78 e nel cosiddetto ‘sfondamento a nord’ della Fcu. Viene sollecitato, infine, un maggior protagonismo degli enti locali, oltre ovviamente all’aiuto offerto dalla Regione Umbria. Al termine, comunicazioni e interventi sono stati letti da Confindustria, il vescovo mons. Cancian, Coldiretti, Lega Cooperative, l’onorevole Walter Verini, la Cia, il sindacato, il presidente della Cassa di risparmio Sergio Bistoni. La governatrice Lorenzetti ha concluso l’incontro annunciando ‘l’immissione di risorse per 5 milioni di euro’.Ma non sono state affrontate proprio le questioni più importantiLa crisi globale dell’economia, che si riflette drammaticamente anche sul territorio locale in termini di licenziamenti, povertà, calo dei consumi, non è certamente un argomento facile da affrontare. Il summit di mercoledì 11 febbraio, pur attribuendogli tutte le migliori intenzioni possibili, è scivolato proprio sul terreno accidentato della finanza e del commercio. Emerge dalle linee contenute nel documento stilato dai Sindaci una mancanza di lungimiranza, un uso ch’è ormai è diventato un abuso dei logori stilemi da campagna elettorale. Perché parlare di aiuti alla crisi, quando la domanda di oggi è come superare queste crisi? Escluso il fugace cenno di mons. Cancian sulla ‘nuova econonomia’, non si sono sentite critiche a questo sistema economico che ha stravolto sempre di più i nostri stili di vita. Tutti chiedono finanziamenti e prestiti, ma nessuno si è interrogato sulla qualità del lavoro e sulla dignità del lavoratore, sull’importanza della famiglia e della crescita dei figli. Città di Castello, in primis, come gli altri Comuni altotiberini sono riconosciute all’unanimità perle d’arte. Perché nessuno ha parlato di incentivo del turismo nella Valtiberina, così da valorizzare le sue città e racimolare maggiori entrate, coinvolgendo magari i giovani? Ma questo ‘ ovvero la cecità per quanto riguarda la cultura ‘ è un male dannatamente presente molto prima della crisi.

AUTORE: Saverio Freddi