Marcello: una vocazione nata in parrocchia

Intervista a Marcello D'Artista, che sarà ordinato diacono insieme a Giorgio Foglia

La diocesi si prepara ad accogliere due nuovi diaconi, Marcello D’Artista e Giorgio Foglia. Storie e percorsi diversi, i loro, che hanno scelto la sequela del Signore per essere sacerdoti. L’ordinazione diaconale di Marcello D’Artista, seminarista diocesano, e di Giorgio Foglia, del movimento dei Ricostruttori nella preghiera, avrà luogo sabato 27 settembre alle ore 18 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria del Rivo, per imposizione delle mani del vescovo Vincenzo Paglia e alla presenza dei sacerdoti della diocesi. Marcello D’Artista, giovane seminarista diocesano di origine abruzzese, ci racconta simpaticamente, come è del resto nel suo carattere, la propria esperienza. Come è nata la tua vocazione? ‘In parrocchia, anche se all’inizio non ero il tipico ragazzo casa e chiesa; ero sì un ragazzetto molto casa e scuola, anche se non sono mai stato una cima. La ‘provocazione’ da parte di Dio penso di averla ricevuta in quel ‘giorno come tanti altri’, quel 16 febbraio del ’94, mercoledì delle Ceneri, quando ho conosciuto il sacerdote che mi ha poi aiutato a comprendere ancor di più Dio e il suo progetto di salvezza su di me: don Fabio Leonardis. Da lì è stato un crescendo. Nella vita spirituale sono stato ‘smazzato’ da lui, che mi ha fatto crescere nella vita dello spirito e non solo. Ricordo quando, con altri ragazzi della parrocchia di Raiano, ci portava in giro, o al mare o in montagna, aiutandoci a trovare e amare Dio partendo dalla semplice esperienza dell’amicizia tra noi. Dopo alcuni anni la decisione: la mia scelta, non facile, di seguire Gesù nel sacerdozio, scelta importante da non poter essere rimandata a un domani!’. Qual è stato il tuo percorso formativo? ‘La partenza per un’altra città, Terni, e l’accoglienza del vescovo Gualdrini e poi di mons. Paglia; la vita nella comunità del Seminario diocesano, a Sant’Alò, e quindi il discernimento, nella comunità del regionale ‘Pio XI’, ad Assisi. Dopo la formazione teologica assisana, la concretezza della vita pastorale nella parrocchia di Santa Maria del Rivo, dove attualmente vivo e dove riceverò l’ordinazione diaconale. La vita pastorale in questi miei anni borgorivani è stata soprattutto scandita dalla preghiera insieme ai sacerdoti della parrocchia; dai rapporti umani con tante persone che frequentano l’ambiente parrocchiale, spaziando dal catechismo agli scout, dai gruppi di preghiera alla Caritas parrocchiale. Alcune volte ho avuto la tentazione di gettare la spugna, ma dopo un’energica revisione sull’operato e sulla vita vissuta ho sempre ripreso con gioia il mio cammino al seguito di Gesù, riconfermando con forza il mio sì’. Quali sono le tue aspettative? ‘Dopo l’ordinazione diaconale so che non dormirò sugli allori, perché di lavoro nella vigna del Signore ce ne sarà molto. Quello che era all’inizio un desiderio, ora con il passare del tempo si è concretizzato, non secondo la mia volontà, ma secondo il disegno che Dio ha avuto per me. Da parte mia c’è stato e ci sarà l’impegno di continuare a scommettere e a fidarsi di Lui, che domanda di donarsi completamente e concretamente a quanti sono miei fratelli nel cammino della vita. Questo è stato possibile soprattutto grazie a tante persone che durante il mio cammino di formazione si sono fatte vicine e mi hanno aiutato in vari modi, soprattutto nella preghiera, in questo tempo di preparazione prossima all’ordine sacro del diaconato, che ogni giorno ricordo nella preghiera al Signore. Hanno firmato per me al Signore una ‘cambiale’ in bianco, ed è arrivato il momento di pagare con la mia vita per tutti’.

AUTORE: Elisabetta Lomoro