MENO ‘CASSA’ CHE ALTROVE

LAVORO. Da rilevazioni nazionali emergono dati relativamente positivi sulla situazione nel Ternano

I dati, elaborati dalla Uil nazionale su fonti Inps, Istat e ministero dell’Economia, delineano nella provincia di Terni una situazione al di sotto della media nazionale per numero di lavoratori che hanno usufruito della cassa integrazione. Nei primi due mesi del 2009 il numero delle ore di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) autorizzate nelle aziende della provincia di Terni è aumentato del 55,2% rispetto allo stesso bimestre del 2008, passando da 39.879 a 61.908. Un incremento consistente ma nettamente inferiore a quello registrato nello stesso periodo a livello nazionale (+131,8%), regionale (+467,4%) e nella provincia di Perugia (+606,2%).Un numero inferiore di cassintegrati rispetto a Terni viene stimato dalla Uil soltanto in dieci province: Trieste, Imperia e Pistoia nel centro-nord, e Crotone, Vibo Valentia, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Oristano nel sud e nelle isole. Rispetto al mese di gennaio del 2009, a febbraio le ore di cassa integrazione sono aumentate nella provincia di Terni del 50,6%, sensibilmente al di sotto dell’incremento fatto registrare da tutta l’Umbria (+141,2%) e dalla provincia di Perugia (+150,6%), anche se leggermente superiore alla media nazionale (+44,2%).Notizie confortanti arrivano anche dalla grande industria ternana, le Acciaierie, dove nel mese di aprile si prevede un’inversione di tendenza nel ricorso alla cassa integrazione, con una sensibile riduzione delle ore a seguito di un nuovo aumento degli ordinativi. Ripresa nella produzione di acciaio che ha determinato anche la momentanea sospensione delle programmate fermate di alcuni impianti che, al contrario, saranno impegnati in modo continuativo. Una ripresa seppur minima interessa la produzione a caldo, per la quale si ipotizza la sola fermata di due giorni a settimana, inferiore a quella di febbraio e marzo; e la laminazione a freddo che sarà in minima parte interessata dalla cassa integrazione. Più critica rimane la situazione dell’indotto, nelle quali circa 800 addetti saranno messi in cassa integrazione ordinaria. A rischio sospensione lavoro invece i precari e gli interinali, addetti alle ditte di piccole dimensioni che non potranno usufruire degli ammortizzatori sociali. Intanto, a maggio la Thyssen-Krupp renderà noto il piano operativo anche per il sito ternano, e le strategie della multinazionale riguardo alla ristrutturazione del personale e le scelte industriali.

AUTORE: Elisabetta Lomoro