Produrre meno rifiuti, più raccolta differenziata, no a nuove discariche per poi giungere anche alla chiusura di quelle esistenti, abbandono definitivo del contestato progetto di costruire due inceneritori in Umbria e tariffe della nettezza urbana meno care per i cittadini. È quanto prevede l’adeguamento, già approvato dalla Giunta, del Piano regionale di gestione dei rifiuti del 2009. Un adeguamento – ha detto l’assessore all’Ambiente Silvano Rometti – “con il quale delineiamo un quadro di certezze per il futuro del sistema gestionale umbro spinto sempre più sulla prevenzione, sulla raccolta differenziata e il recupero di materia”. Perché i rifiuti, se opportunamente gestiti e trattati, possono essere riutilizzati o trasformati in energia, diventando così una risorsa invece che un problema. Per il successo di questa strategia “rifiuti zero” serve però anche la collaborazione dei cittadini. Per questo verranno sperimentate “tariffe puntuali”, con sconti per gli utenti che con il loro comportamento contribuiranno concretamente a ridurre la quantità dei rifiuti e ad aumentare la raccolta differenziata. Si comincerà a Umbertide e in un comune della provincia di Terni ancora da individuare. “Ridurre i rifiuti: è stato questo – ha detto Rometti – il primo obiettivo che nell’attuazione del Piano del 2009 ci siamo posti e abbiamo conseguito, passando da 594mila tonnellate di rifiuti urbani a 476mila”. Un calo dovuto alla crisi economica (tante aziende hanno chiuso o ridotto l’attività) ma anche – ha spiegato – alla riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare e alle iniziative per la riduzione della produzione dei rifiuti. “Il secondo obiettivo – ha proseguito – è stato quello dell’incremento della raccolta differenziata. Siamo partiti da un livello del 30-32 per cento e nel giro di due-tre anni, grazie in particolare al sistema di raccolta ‘porta a porta’, siamo arrivati all’attuale media regionale del 53 per cento, con punte di eccellenza in alcuni comuni dove si supera il 70-75 per cento. Un risultato che pone l’Umbria in testa fra le regioni del Centro Italia. L’obiettivo è ora quello di una riorganizzazione complessiva per raggiungere a livello regionale una media di raccolta differenziata di oltre il 68 per cento”. Con più raccolta differenziata e meno rifiuti non ci sarà più bisogno dei due termovalorizzatori previsti dal piano del 2009. Il materiale che non potrà essere riciclato sarà invece trattato in due o tre impianti (ancora da localizzare) e trasformato in combustibile per l’alimentazione di impianti industriali e per centrali elettriche. Con la diminuzione dei rifiuti prodotti, con l’aumento della raccolta differenziata e della loro riutilizzazione “nell’adeguamento del Piano – ha detto Rometti – è previsto anche di andare verso il superamento delle discariche”. Dunque nessuna nuova discarica nè ampliamento di quelle esistenti e la loro chiusura quando non potranno ricevere altri rifiuti. “Con vantaggi dal punto di vista ambientale e non solo – ha sottolineato l’assessore – perché ci proponiamo anche di abbattere i costi a carico dei cittadini”. Già oggi comunque – ha spiegato – il costo procapite annuale di gestione dei rifiuti in Umbria è di circa 147 euro ad abitante in linea con la media nazionale (157,5 euro) e molto al di sotto della media del Centro Italia (192 euro). Dunque nei programmi della Regione ci sarà una Umbria senza inceneritori, senza discariche e con tariffe della nettezza urbana più economiche per i cittadini. Progetti ambiziosi e previsioni troppo ottimistiche? “È solo propaganda elettorale” ha commentato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani. Per quanto poi riguarda la chiusura delle discariche – ha aggiunto – “è difficile fidarsi quando per anni si fanno annunci smentiti, in taluni casi, anche da progetti invasivi di ampliamento di quelle oggi funzionanti”. È vero, le elezioni sono alle porte (fine maggio) e solo nei prossimi anni scopriremo se le promesse di Rometti e della Giunta Marini sono solo “propaganda elettorale” come sostenuto dal consigliere della opposizione.
Premi per le eco feste
La Giunta regionale ha approvato anche il nuovo bando per le “eco feste” che stanzia 200.000 euro per premiare sagre e feste che rispettano l’ambiente e incentivano la raccolta differenziata. Lo scorso anno sono state insignite del marchio regionale e hanno ricevuto il contributo 260 manifestazioni. La Giunta ha inoltre approvato il Piano per la prevenzione della produzione di rifiuti che, ha detto la coordinatrice regionale all’ambiente Maria Ernesta Ranieri, prevede la continuazione e il potenziamento di attività già avviate per la riduzione degli imballaggi e dei contenitori: dalle scatole dei detersivi con i prodotti “alla spina” alle “fontanelle del sindaco” per l’acqua minerale naturale e frizzante.