Messa natalizia in fabbrica

Intervista a mons. Paglia dopo la tradizionale messa negli stabilimenti dell'Ast, quest'anno aperta anche ai familiari

Un Natale che riaccenda la speranza nei momenti bui, un Natale che porti solidarietà e unità per trovare soluzione ai problemi del territorio. È stata questa la riflessione del vescovo Paglia nel corso della tradizionale celebrazione all’Ast Thyssen Krupp, aperta quest’anno ai familiari dei lavoratori e ravvivata dalla presenza di tanti bambini. Mons. Paglia, che Natale sarà per la città? ‘I tempi che stiamo vivendo a Terni e Narni non sono facili e non sembrano portare serenità. Lo sappiamo tutti, ma li vivono particolarmente coloro che sono i più colpiti: penso agli operai della Tic di Nera Montoro che devono affrontare una delicatissima situazione, a quelli dell’Ast, ai poveri, alle persone sole o a quelle angosciate e travolte dai problemi. Ma il Natale è per tutti gli uomini, è per il mondo intero. Gesù infatti nasce per amare tutti e particolarmente i più deboli e i più poveri. Ed oggi c’è veramente bisogno del Natale per rinascere, nel cuore soprattutto. Vorrei che il Natale raggiungesse il cuore di tutti, nessuno escluso, riscoprendo la dimensione dell’universale solidarietà, perché ciascuno è invitato a far nascere nel proprio cuore un po’ di amore’. Nella celebrazione all’Ast ha ribadito più volte l’importanza di un Natale di solidarietà costruttiva che unisca la città. ‘Sì, è importante che ci sia una solidarietà generale, che tutti ci stringiamo assieme perché venga un giorno più sereno. C’è bisogno di una solidarietà più robusta tra noi e con tutto il territorio. Nel corso della celebrazione ho ricordato più volte il rapporto tra la città e l’Ast e vorrei che partisse proprio da questa fabbrica un grande abbraccio fraterno, solidale, perché solo nell’unione riusciremo a costruire un futuro più solido. In questi momenti di difficoltà stare legati gli uni agli altri ci aiuta a sperare e a superare gli ostacoli; se gli altri sono in difficoltà sentiranno la nostra vicinanza, il nostro amore e saranno sostenuti in questo momento difficile. Il Natale infatti non viene per una persona, per una famiglia, ma per tutto il popolo’.Anche quest’anno ha visitato i malati, i carcerati e accoglierà le persone sole e i poveri nel pranzo di Natale in Cattedrale. ‘Certo, sono coloro che hanno bisogno di serenità, speranza, sicurezza. Per questo il Natale è anche un invito ad una solidarietà larga, effettiva, perché il mistero del Natale non è altro che una inaspettata solidarietà di Dio per gli uomini. La fratellanza tra gli uomini trova radici nell’amore che è nel fondo di ogni cuore e che, ai cristiani, chiede in particolare di essere manifestato nella fede larga, amorevole e misericordiosa, in opere di carità, nell’accoglienza e condivisione. Ecco perché vorrei che questo Natale non passi senza una rinascita di amore in ogni senso’.

AUTORE: Elisabetta Lomoro