Messaggio ai Governi: la volontà di pace è trasversale tra i popoli

In questi giorni in cui ricorre l’anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina, Kateryna Lanko (Ukrainian Pacifist Movement, Ucraina), Darya Berg (Go by the forest, Russia), Olga Karach (Our House, Bielorussia) partecipano a varie manifestazioni organizzate da Europe for peace e Stopthewarnow. Sono in Italia in rappresentanza delle organizzazioni nonviolente e di obiettori di coscienza dei rispettivi Paesi. Ci sono loro, perché i maschi non possono varcare i confini per via del reclutamento forzato.

L’informazione mainstream e i Governi dei Paesi occidentali sembrano certi che l’unica via per la “pace” sia quella della guerra. Esperti, strateghi e analisti invece sono pronti a giurare che non vi potrà essere una soluzione militare. La presenza in Italia di Kateryna, Daya e Olga insinua almeno il tarlo che forse esiste un’altra strada, che è la coscienza dei popoli. Alla fine, le guerre le fanno le persone che indossano la divisa dell’obbedienza, e non chi le ordina. Ma forse un popolo che si ribella all’autorità che decide di mandare a morire i propri cittadini fa paura anche ai Governi democratici.

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