Mez ci resterà negli occhi

IL PUNTO . Tutto questo carico di sofferenza è da far pesare sulla coscienza di tutti per un soprassalto di responsabilità collettiva

L’attesa è stata lunga. C’è voluto un anno di indagini, accompagnate da discussioni, scontri tra avvocati, polemiche, ampi servizi giornalistici su tutti i movimenti degli imputati e dei loro avvocati. Un assedio mediatico internazionale. Finalmente, dopo più di dieci ore di camera di Consiglio, è arrivata la sentenza. A Rudy Guede, processato con rito abbreviato, è stata comminata la pena di 30 anni di carcere; per Amanda Knox e Raffaele Sollecito il rinvio a giudizio. Il loro processo avrà inizio il 4 dicembre prossimo e lo attenderanno in carcere. I pubblici ministeri sono contrari agli arresti domiciliari perchè temono la fuga o l’inquinamento di prove o reiterazione del delitto (cosa che sembra assurda). Il giudice per le indagini preliminari Paolo Micheli ha sostanzialmente accolto la richiesta dei pubblici ministeri Giuliano Mignini e Manuela Comodi che hanno fatto propria e confermato la prima ricostruzione dei fatti, quella dell’assassinio a seguito di una violenza sessuale. In verità i difensori degli accusati hanno raccontato la ricostruzione dei fatti ognuno in maniera diversa, e tuttora la difesa di Rudy sostiene che smonterà sicuramente la descrizione presentata e accolta dal giudice. Intanto si festeggia di nuovo Halloween e ci saranno scherzi e giochi che a noi faranno ricordare soltanto questa triste e tragica vicenda. La gente ormai la conosce nei minimi particolari e la segue. È logico e normale. È indubbio il richiamo di storie che riguardano da vicino la nostra città, l’ambiente più amato e delicato, quello dei giovani stranieri che da secoli e non solo da anni frequentano la nostra antica Università degli studi – che proprio quest’anno, per assurda coincidenza, ha celebrato i settecento anni di vita – e la più giovane Università per Stranieri. Un sentimento di vicinanza e partecipazione sofferta va verso la gioventù in generale, sia quella che studia e segue i corsi anche in tempi di scioperi, sia quella che va nelle piazze pensando in questo modo di difendere il proprio futuro. I giovani stanno male e vanno aiutati a capire e seguire strade di vita che aprano loro qualche speranza. Le lacrime di Amanda, la faccia stordita di Rudy, l’enigmatico volto di Raffaele, la figura distesa e sorridente della vittima, Meredith, che la tv continuamente ripropone e che non scomparirà facilmente dai nostri occhi, il pianto dei suoi genitori, tutto questo carico di sofferenza è da far pesare sulla coscienza di tutti per un soprassalto di responsabilità collettiva, al di là delle ricostruzioni forzatamente di parte degli avvocati e, si consenta, anche al di là delle sentenze che si susseguiranno per i gradi successivi che non mancheranno di essere celebrati. Di questa storia si parlerà per almeno cinque, dieci anni.