Nel panorama della storiografia ecclesiastica italiana, Mario Sensi è un personaggio capace di rappresentare ancora oggi l’antica e ricca tradizione dell’“erudito-prete”: a lui è stata recentemente dedicata un’intera giornata di riflessione e di studio (Foligno, settembre 2009) ed è in corso di stampa una nutrita miscellanea di contributi “in onore”. Sensi si può collocare sulla linea di un personaggio come Michele Faloci Pulignani: i due sacerdoti sono uniti dall’appartenenza alla Chiesa di Foligno, dalla vastità d’interessi di studio e di ricerca e dalla mole di pubblicazioni. Per quanto riguarda il Sensi piace ricordare una precedente raccolta in tre tomi relativa a Santuari, pellegrini, eremiti nell’Italia centrale, apparsi nel 2003 per i tipi del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto. In questa appaiono raggruppati ben 41 contributi che erano stati editi in sedi diverse. Mulieres in Ecclesia ne raccoglie 30 e si configura come una sorta di prosecuzione di Storie di bizocche tra Umbria e Marche, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1995. Mulieres in Ecclesia, cioè “Donne nella Chiesa”. È ormai da tempo un’acquisizione irreversibile il fatto che la vita religiosa si sia configurata per la donna medievale (e non solo) come possibilità di uno spazio alternativo. Gli studi del Sensi ne sono conferma, ed hanno fatto progredire le cognizioni in tale direzione. Occupandosi dell’area umbra, ma andando ben oltre nelle Marche e nella Tuscia, Sensi ha lumeggiato le presenze religiose femminili ad amplissimo raggio. I suoi interessi spaziano dal fenomeno della reclusione volontaria, cioè da quel mondo di incarcerate e recluse che animarono i secoli XIII e XIV con soluzioni di vita solitaria o in piccoli gruppi, alle formazioni comunitarie più varie che, secondo i tempi, trovarono forme istituzionali diverse. Si va così dall’Ordine di S. Damiano a comunità spontanee “inquadrate” con l’assegnazione della Regola benedettina o agostiniana o clariana. Tanta richiesta di vita religiosa da parte delle donne in età medievale trova nuovo slancio nel corso del Trecento e Quattrocento quando si ha la fioritura dei Terzi Ordini a cominciare da quello francescano. È merito del Sensi, ad esempio, aver focalizzato la figura storica di Angelina da Montegiove che a Foligno dette vita alla comunità di S. Anna, tuttora attiva. A fianco del rigoglio terziario Sensi colloca l’apparire delle Clarisse dell’Osservanza, che, sempre a Foligno, ebbero come centro il monastero di S. Lucia, anch’esso tuttora in pieno vigore. L’autore non ha certo trascurato figure di punta come Angela da Foligno, Margherita da Cortona, Chiara da Montefalco, “figlie” del medesimo clima religioso-penitenziale e vicine alla corrente degli “spirituali” francescani; tutte e tre, del resto, diedero vita ad una sorta di cenacoli.Più s’indaga, come fa don Sensi, attraverso le fonti di archivio, più si aprono squarci di una vitalità religiosa al femminile davvero ricca, varia, sorprendente per la sua molteplicità di forme e di manifestazioni. I suoi studi sono una miniera cui attingere per rendersi conto di come a monte di tante soluzioni di vita più o meno individuali e solitarie, comunitario-aggregative, spontanee e fluttuanti, più o meno vicine agli Ordini, vi è probabilmente “la volontà della donna – scriveva Manselli – di uscire da una situazione economica, giuridica e sociale che tende a ridurla nella condizione di oggetto, rifiutandole ogni o quasi tutte le possibilità di esprimersi come soggetto”. Mario Sensi, “Mulieres in Ecclesia. Storie di monache e bizzoche”, 2 voll., Spoleto, Centro italiano sull’Alto Medieovo, 2010, pp. 1.344
Monache medievali, che forza!
Un saggio di don Mario Sensi sulla vita religiosa femminile nei secoli XIII-XV.
AUTORE:
Giovanna Casagrande