Morto mons. Ottorino Pietro Alberti: fu vescovo di Spoleto

Era un vescovo capace di ascoltare la gente
Mons. Ottorino Pietro Alberti

Martedì 17 luglio, all’età di 84 anni, dopo lunga malattia, è tornato alla Casa del Padre mons. Ottorino Pietro Alberti, arcivescovo emerito di Cagliari, già arcivescovo di Spoleto-Norcia dal 1973 al 1987. I funerali, ai quali ha partecipeato anche l’arcivescovo Renato Boccardo, si sono tenuti giovedì 19 luglio nella cattedrale di Nuoro.

Mons. Alberti nacque a Nuoro il 17 dicembre 1927 e fu ordinato sacerdote il 18 marzo 1956. Il 9 luglio 1973 fu eletto Arcivescovo di Spoleto e Vescovo di Norcia. L’8 agosto dello stesso anno ricevette l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Nuoro. Il 30 settembre 1986, dopo l’unione delle diocesi di Spoleto e Norcia, fu nominato primo arcivescovo di Spoleto-Norcia. Il 23 novembre 1987 fu promosso arcivescovo metropolita di Cagliari. Il 20 giugno 2003 divenne arcivescovo emerito del capoluogo sardo, trasferendo la residenza a Nuoro, sua città natale. Era membro della Congregazione per le cause dei santi.

L’arcivescovo Renato Boccardo, a nome dell’intera Chiesa diocesana, ha espresso profondo cordoglio per la morte di mons. Alberti. “Ricordando con gratitudine il ministero episcopale svolto con sapienza e generosità – afferma –, lo affidiamo all’abbraccio di Gesù Buon Pastore e chiediamo per lui la ricompensa promessa ai servi fedeli del Vangelo”.

“Un vescovo sempre presente in mezzo alla sua gente”. Così lo ricorda mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, che di mons. Alberti fu vicario generale e dal quale fu ordinato vescovo. “Lo conobbi quando era segretario della Pontificia università lateranense. Poi, lo ritrovai mio vescovo a Spoleto e, come vicario capitolare, lo accolsi ai confini della diocesi il giorno dell’ingresso. Era un uomo aperto – racconta Chiaretti –, capace di ascolto e sensibile. Sapeva relazionarsi bene ed era presente spesso nelle varie comunità. Ricordo l’ultimo incontro avuto con lui, qualche mese fa, nella sua casa di Nuoro: mi accorsi che la malattia stava lentamente avendo il sopravvento”.

Alberti arrivò arcivescovo a Spoleto e vescovo a Norcia nel 1973, a soli 46 anni, succedendo a mons. Giuliano Agresti. I primi anni di ministero episcopale furono quelli del post-Concilio ecumenico Vaticano II, momento di grazia per la Chiesa universale, del quale mons. Alberti cercò di far veicolare i contenuti in tutte le comunità parrocchiali.

A soli quattro mesi dal suo ingresso scoppiò a Spoleto il “problema droga”. Nell’omelia di S. Ponziano del 1974, mons. Alberti invocò il Santo affinché liberasse la città dal flagello della droga. Il richiamo del Vescovo suscitò un coro di proteste, in quanto si riteneva infondata la sua denuncia. Persino dai banchi del Consiglio comunale si levarono critiche al presule. Da quella omelia-denuncia nacque il Centro di solidarietà per il recupero dei tossicodipendenti. Mons. Alberti affidò l’avvio di questa opera di carità, tuttora esistente, al compianto don Guerrino Rota. L’attenzione ai più bisognosi contraddistinse, comunque, l’intero episcopato spoletino di mons. Alberti.

Ancora viva nella memoria di tanti la vicinanza del presule alle popolazioni della Valnerina duramente colpite dal terremoto del 1979. Notevole il suo impegno nella prima emergenza e nella ricostruzione seguente.

Il 23 marzo 1980 ebbe la gioia di accogliere a Norcia Giovanni Paolo II in occasione del XV centenario della nascita di san Benedetto.

L’arcivescovo Alberti, inoltre, era uomo attento al mondo della cultura, nel quale, con convegni di storia ecclesiastica, con pubblicazioni e con l’organizzazione dell’Archivio diocesano, faceva presente il pensiero della Chiesa.

Il 15 maggio 1983, nella cattedrale di Spoleto, ordinò vescovo per la diocesi di S. Benedetto del Tronto-Montalto-Ripatransone il suo vicario generale mons. Giuseppe Chiaretti, oggi arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve. Nel 1986, dopo l’unificazione delle diocesi di Spoleto e Norcia, fu nominato primo arcivescovo di Spoleto-Norcia.

Come membro della Congregazione delle cause dei santi, profuse molto impegno per la beatificazione di don Pietro Bonilli, fondatore delle suore della Sacra Famiglia di Spoleto. Fu lui a riavviare, il 13 dicembre 1987, il processo diocesano per il riconoscimento delle virtù eroiche di Madre Maria Luisa Prosperi, che verrà beatificata nel duomo di Spoleto il prossimo 10 novembre.

Rinnovò “La Voce”

Di mons. Alberti ricordiamo l’impegno profuso, a nome degli altri Vescovi umbri, per realizzare tecnicamente il rinnovamento del settimanale La Voce nell’anno 1983. Si appoggiò all’esperienza di un amico temporaneamente presente in Spoleto, l’avvocato Giuliamo Salvadori del Prato (morto nel 1999 a Bolzano), esperto nel campo dell’editoria e proprietario di alcuni giornali del Nord. Mons. Alberti e l’avvocato Salvadori istaurarono una forte amicizia, che fu condizione dell’interessamento gratuito dell’avvocato per superare ostacoli e trovare risorse. Questa collaborazione condusse all’acquisizione di una rotativa usata che per alcuni anni servì per stampare il settimanale presso la grafica Salvi.