Nel fuoco dell’Amore

DIOCESI. L’apertura della porta santa alla cattedrale di Castello

AperturaCdC_CMYKÈ iniziato anche a Città di Castello il Giubileo straordinario della Misericordia. Domenica 13 dicembre il vescovo Domenico Cancian ha aperto davanti ad una piazza Gabriotti gremita di fedeli la porta santa del duomo tifernate.

La celebrazione ha avuto il suo inizio nel santuario della Madonna delle Grazie ed è proseguita con una processione gioiosa lungo le strade della città, terminando con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo.

Non tutti i fedeli sono riusciti ad entrare in chiesa. Il Duomo era stracolmo di fedeli a tal punto che mons. Cancian ha affermato: “Sono commosso per la grande partecipazione della diocesi a questo evento; un evento che per la storia della Chiesa è tra i più importanti degli ultimi decenni”. Un’occasione unica, che ricorda anche i 50 anni dal Concilio Vaticano II.

Il Vescovo ha iniziato la sua omelia prendendo spunto dalla porta della Misericordia: “Un capolavoro iniziato 700 anni fa e via via abbellito nel corso dei secoli”, aggiungendo al termine anche un augurio di entrare “attraverso questa bellissima porta (figura di Cristo) per accogliere la sua misericordia” e di uscirne per testimoniare la stessa misericordia “in mille gesti quotidiani di attenzione, rispetto, cura, accoglienza e affetto verso tutti, specialmente le persone più fragili, quelle ferite e quelle intristite dalle sofferenze”.

Facendo poi riferimento alle letture e al Giubileo appena iniziato, mons. Cancian ha proposto due indicazioni. Ricordando la presenza viva di Gesù in mezzo a noi, ha affermato: “La gioia che ci offre Gesù è la beatitudine del cuore, è la perfetta letizia di Francesco e non la felicità spensierata e superficiale del mondo. Il piacere egoistico non appaga il cuore di nessuno. L’uomo desidera ben più che una sorta di evasione, o peggio, di droga, che prima dà euforia e poi il vuoto”.

“Ma noi ora cosa dobbiamo fare? – ha proseguito prendendo spunto dal Vangelo. – Come ci indica Giovanni il Battista, dobbiamo mettere in atto in modo coerente i fondamentali umani: solidarietà e condivisione e vivere con sobrietà, senza pretese, oltre la logica dell’accumulo egoista; non maltrattare gli altri, specie i poveri, anzi fare del bene a tutti.

Inoltre occorre che il Messia, già arrivato, ci battezzi in Spirito santo e fuoco. Che non vuol dire far piazza pulita dei cattivi, come vorremmo noi, immaginando di essere ‘i buoni’. Vuol dire vivere nel fuoco dell’amore che Cristo è venuto a donarci, ossia diventare misericordiosi come lui, che ha accolto i peccatori e mangiato con loro. Aprire le porte della cattedrale ci impegna a spalancare le porte del nostro cuore per diventare misericordiosi”.

Domenica 20 dicembre alle ore 16.30 sarà aperta la porta santa della basilica di Canoscio.

 

AUTORE: Francesco Orlandini