Nessuno qui è “straniero”

Convegno per il 40° anniversario della Caritas

Celebrato con solennità e partecipazione il 40° anniversario della nascita della Caritas, voluta da Paolo VI nel 1971, con un convegno svoltosi a Terni organizzato dalla Caritas diocesana, diretta da Claudio Daminato, e dall’associazione di volontariato “San Martino” presieduta da Francesco Venturini. I due organizzatori lo hanno introdotto l’incontro, il primo ricordando gli inizi dell’attività a Terni diretta allora da don Salvatore Ferdinandi che ora ricopre incarichi in Caritas nazionale; il secondo illustrando le fasi e le modalità di accoglienza dei profughi della Tunisia negli scorsi mesi, di cui una trentina sono ancora ospiti in strutture ad Amelia e Terni, presenti in sala, e di cui un portavoce ha detto brevi parole di saluto. Sono intervenuti il Presidente della Provincia di Terni ed i Sindaci di Terni ed Amelia. Hanno poi preso la parola mons. Vincenzo Paglia, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il direttore di Famiglia cristiana don Antonio Sciortino, il direttore del Dipartimento nazionale della protezione civile. Hanno sostenuto che l’accoglienza degli emigranti, qualunque sia la ragione del loro allontanamento dai luoghi di nascita, rappresenta il futuro di Paesi come l’Italia, nazione ricca ma in declino demografico profondo, e che quanto sta già avvenendo non deve mettere paura, quanto piuttosto spinge ad attuare politiche razionali ed efficaci di accoglienza che facilitino una vera e propria integrazione degli stranieri; anzi non si dovrebbe più parlare di stranieri, perché tutti siamo cittadini di un mondo globalizzato. Il Vescovo in particolare ha fatto presente che l’emigrazione non è un fenomeno recente, anzi molto antico, che ha segnato l’evoluzione di interi popoli, e che l’accoglienza dello straniero è un comando del Signore. La presidente Marini ha esposto come l’Umbria operi per l’accoglienza e la migliore sistemazione dei nuovi venuti. Don Sciortino ha avuto parole forti contro l’egoismo e la chiusura dei cuori, tutto il contrario di un autentico cristianesimo. Il prefetto Gabrielli, concludendo, ha condiviso i precedenti interventi, ha illustrato l’azione del suo dipartimento ed ha auspicato una sempre più stretta collaborazione tra i pubblici poteri e le libere associazioni di cittadini per la soluzione dei problemi, elogiando la Caritas per l’opera che svolge, quanto mai efficace ed universalmente apprezzata. Auguri e grazie, ben sapendo che la Caritas fa tantissimo in tutti i campi, perché la carità, virtù somma e centrale per il cristiano, sia sempre più realizzata e vissuta.

AUTORE: N. M.