News da Ntambue

Il punto sulla missione diocesana in Congo un anno dopo la visita del vescovo Paglia

Esattamente un anno fa una delegazione della diocesi con il vescovo Vincenzo Paglia hanno fatto visita all’archidiocesi di Kananga e alla missione di Ntambue nella Repubblica democratica del Congo. Tre giorni d’incontri con i rappresentanti dell’università cattolica del Kasai e quella statale a Kananga, politici e amministratori locali, di visite ad ospedali, case di accoglienza per sordomuti, centri pastorali e Caritas della diocesi di Kananga, comunità cristiane e sacerdoti e soprattutto la missione di Ntambue. Una realtà straordinaria che in oltre 20 anni di presenza missionaria diocesana ha dato frutti davvero eccezionali. Una realtà importante all’interno della diocesi di Kananga, una missione che ha molte strutture ed è ben organizzata anche pastoralmente. Un’attività di cooperazione missionaria che prosegue incessantemente ancora oggi, con l’opera di don Sergio Vandini che periodicamente aggiorna la diocesi su quanto si sta facendo per l’evangelizzazione e con la cooperazione con la diocesi di Kananga. Attualmente si sta procedendo alla costruzione e sistemazione di quattro edifici adibiti a scuole di cui una a Ntambue quasi terminata con la ristrutturazione del tetto pericolante e altre nei villaggi limitrofi. Si è inoltre concluso il ritiro dei balami della missione (i catechisti africani) ed è cominciata la visita nei villaggi per il conferimento del sacramento della prima comunione a 300 bambini sparsi in oltre 13 villaggi che impegneranno i sacerdoti per un mese e mezzo. Con il sostegno a distanza sono inoltre garantiti gli studi superiori e universitari ad alcuni giovani che stanno ottenendo ottimi risultati. L’attività di evangelizzazione è quella delle celebrazioni nei villaggi, della catechesi, dell’educazione dei più piccoli e della carità ai poveri e poverissimi, la stragrande maggioranza della popolazione africana verso la quale sempre i sacerdoti e missionari hanno un’attenzione particolare cercando di aiutare quanto più possibile le famiglie numerose e bisognose. “Quello che risparmiamo dalle spese ordinarie della missione – scrive don Sergio – lo mettiamo nelle costruzioni, che seppur piano, vanno avanti e ci sono diversi cantieri aperti ai quali provvedere anche con i contributo dei nostri benefattori italiani”.

AUTORE: E. L.