“No” a una legge ambigua

Società. Bocciato alla Camera il disegno di legge che intendeva qualificare come reato la “omofobia” in qualunque espressione

La Camera ha bocciato il disegno di legge sull’omofobia, con una votazione che ha aperto un aspro scontro tra maggioranza e opposizion e all’interno del Pd. L’assemblea di Montecitorio ha approvato, con i voti di Pdl e Lega, la questione pregiudiziale avanzata dall’Udc sulla proposta di legge (la relatrice era Paola Concia del Pd). Il testo è stato affossato con 285 voti a favore, 222 contrari e 13 astensioni. Pd e Idv hanno votato contro. Poco prima l’aula aveva respinto la proposta di rinvio in Commissione, che forse avrebbe preservato il testo dal successivo scivolone sulle pregiudiziali, avanzata da Giulia Bongiorno e appoggiata dai gruppi della Lega, del Pdl e dell’Udc. Il voto ha provocato malumori all’interno del Pd. La deputata Paola Binetti ha infatti votato con il centrodestra la pregiudiziale di costituzionalità. Durissimo il commento di Dario Franceschini: “È un problema, un signor problema”. “La legge è stata bocciata dalla destra ed è una vergogna – prosegue il segretario del Pd -, perché dopo che tanti si erano detti disponibili a norme contro l’omofobia, che non dovrebbero avere colore politico, hanno votato compatti insieme all’Udc per bloccare la legge. La risposta che si dà agli omosessuali è che la legge non si fa, dovrebbero vergognarsi”. “Per come era formulata la legge, – ha risposto Paola Binetti – le mie opinioni sull’omosessualità potevano essere individuate come un reato… le mie e quelle di tante altre persone. Il testo era ambiguo, io ho votato per rinviarlo in Commissione e migliorarlo ma la richiesta di rinvio è stata bocciata. C’era un’ambiguità che giustificava le mie riserve”. Marina Sereni ha spiegato che il Pd non ha appoggiato la richiesta di rinviare la legge in Commissione, perché non era accompagnata dall’impegno a calendarizzarlo di nuovo a novembre. “Senza questo impegno si sarebbe trattato di un rinvio sine die. Non avevamo chiesto la luna”. “Il tentativo di introdurre il reato di omofobia nel nostro ordinamento è per il momento fallito, grazie alla mobilitazione, principalmente su internet, delle associazioni cattoliche e all’impegno profuso da alcuni parlamentari”. Così Roberto De Mattei, dell’associazione “Famiglia domani”, commenta la bocciatura della legge sul’omofobia da parte della Camera. La “manovra” – si legge in un articolo di De Mattei diffuso dall’associazione – è quella di introdurre il reato di omofobia nel nostro codice penale attraverso la “circostanza aggravante inerente all’orientamento e alla discriminazione sessuale”. È questo il titolo della proposta di legge Concia, che inserisce nell’art. 61 le seguenti parole: “l’avere, nei delitti non colposi contro la vita e l’incolumità individuale, contro la personalità individuale, contro la libertà personale e contro la libertà morale, commesso il fatto per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato”. De Mattei definisce queste tre righe “devastanti”, perché “per la prima volta nel nostro ordinamento, gli omosessuali vengono riconosciuti come categoria giuridica meritevole di speciale tutela, con tutte le conseguenze che da questo derivano”. “Quali sono – si chiede “Famiglia domani” – i delitti contro la ‘libertà morale’ a cui si riferisce il testo? Si tratta di ‘violenze’ non solo fisiche, ma morali come ingiurie, diffamazioni, aspre critiche rivolte non solo verso la persona omosessuale in quanto tale, ma verso tutta la categoria omosessuale. La condizione omosessuale del soggetto viene protetta dal testo di legge prima ancora della sua integrità fisica e morale”. In coerenza con la proposta di legge, dunque, “l’omosessualità non potrebbe essere pubblicamente criticata o ‘discriminata’ in quanto tale, perché ciò implica una indiretta lesione morale di tutti gli appartenenti alla categoria”. In questo contesto, “criticare l’omosessualità potrebbe essere considerato dal giudice più grave della violenza fisica contro un singolo omosessuale, perché la critica colpisce alla radice proprio quell’orientamento sessuale, che è giuridicamente tutelato dalla legge”. La norma in questione, in altre parole, “non solo penalizza coloro che considerano l’omosessualità un disvalore, ma promuove l’omosessualità come un valore positivo, nel diritto e nel costume”. Senza contare l’“evidente aspetto di incostituzionalità”. Anche se la Camera ha “clamorosamente bocciato” il testo approvato in Commissione, per Famiglia domani “occorre tuttavia tenere alta la guardia, per evitare che il reato di omofobia diventi una sinistra realtà”.

AUTORE: Maria Rita Valli