Noi, come i discepoli di Emmaus

Diocesi. Il Vescovo consegna la Lettera pastorale per il prossimo quadriennio

Domenica 19 settembre, durante la concelebrazione eucaristica, nella cattedrale di San Rufino, mons. Sorrentino ha consegnato alla diocesi la Lettera con il piano pastorale per i prossimi quattro anni, presenti una sessantina di sacerdoti, i vice presidenti dei Consigli pastorali ed una bella rappresentanza di religiosi/e e laici.La Lettera, elaborata alla luce dall’icona biblica dei discepoli di Emmaus, si articola in cinque capitoli di diversa estensione. I primi quattro, a partire dagli atteggiamenti di Gesù e dei due discepoli, offrono la scansione del “Quadriennio della Parola”. Il quinto capitolo le indicazioni operative. “Si tratta di un percorso che vogliamo fare insieme, lungo quattro anni, aiutandoci, dandoci degli stimoli e dei sussidi, perché la Parola di Dio possa divenire sempre più familiare nella nostra vita e la possa trasformare”, ha detto all’omelia mons. Sorrentino. Mentre nell’introduzione alla Lettera scrive: “La scelta della Parola di Dio, come tema caratterizzante i prossimi quattro anni, mi è sembrata lo sviluppo naturale della missione che, in questo modo, continua. Se la missione ci ha portati alla ‘tenda’ del Risorto, ora dobbiamo metterci in ascolto di Lui. Gli anni della Parola saranno per noi la ‘scuola’ del Risorto”. La Scuola del Risorto evoca il discepolato. Da qui “l’obiettivo a cui dobbiamo puntare: una Parola proclamata fedelmente, ascoltata con interesse, accuratamente spiegata e, soprattutto, accolta e assimilata nella vita”.Nella sua articolazione, lo scritto si propone come una sorta di introduzione alla Bibbia. Letta alla luce della sua pienezza: Gesù, Parola fatta carne e scritta nel grembo della Vergine. È Lui la chiave dell’intera sacra Scrittura: l’Unico che può aprire i sette sigilli. L’Unico che permette all’esperienza vissuta dai Dodici e dalla comunità di diventare sedimento autentico dell’esperienza stessa. Questa genesi della Scrittura, lo Spirito del Signore che “ispira”, postula l’impossibilità di un’interpretazione privata della stessa, oltre alla fatica legata al contesto e alla cultura che esprime. Proprio per questo motivo la diocesi promuoverà “Scuole della Parola”, che avranno lo scopo di aiutare, anche coloro che non hanno una preparazione specifica, a familiarizzare con la Scrittura, perché “è ovvio che non tutti potranno sopportare livelli di studio troppo esigenti. Sarà però importante offrire al più grande numero di fedeli una introduzione minima, e creare le premesse perché si possa ulteriormente approfondire, in modi personali e comunitari”.

AUTORE: P. Giovanni Raia