Noi e Costantinopoli

PERUGIA. Metropolita ortodosso visita la sua comunità

Domenica 24 maggio, a Perugia c’è grande festa nella parrocchia greco-ortodossa di San Gerasimo, che ha sede in via Benincasa. Motivo della festa è la visita pastorale dell’arcivescovo ortodosso Gennadios Zervos, metropolita d’Italia e di Malta, con sede a Venezia. La parrocchia si è costituita ha pochi anni di vita, da quando l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, esattamente quattro anni fa, il 14 maggio 2005, ha consegnato nella mani del metropolita Zervos la chiesa di Santa Croce, che era stata appena accuratamente restaurata con il decisivo contributo della Scuola edile di Perugia.

La comunità ortodossa ha gradito molto, ringraziand la diocesi e iniziando subito a adattare la chiesa alle esigenze del culto bizantino, fornendola di una iconòstasi molto bella realizzata da artisti esperti in arte bizantina. È divenuta il cuore della comunità greco-ortodossa, che vive una nuova fase della sua storia iniziata più di trenta anni fa quando si riuniva solo periodicamente, ospite sempre bene accolta della chiesa dell’Università. Molti ministri di culto hanno seguito la comunità, tra i quali il reverendo Angelos Ifantidis, e prima mons. Polikarpos Stavropoulos, fino all’attuale padre Giorgio.

La visita del Metropolita viene a consolidare la comunità e a rafforzare anche il vincolo di fraternità con la Chiesa cattolica, con la quale esiste un legame come tra Chiese sorelle. L’arcivescovo Chiaretti e il metropolita Zervos, che si conoscono da molti anni anche per la comune vocazione ecumenica, si incontreranno in un clima di grande fraternità; da pate di mons. Zervos sarà espressa gratitudine a mons. Chiaretti per aver favorito la formazione in Perugia di un vera e propria parrocchia, come il Metropolita ha realizzato anche in molte altre parti d’Italia.

L’intenzione di mons. Zervos è di permettere alla comunità dipendente dal Patriarcato di Costantinopoli di rimanere compatta, senza perdere il legame con la fede e le proprie tradizioni cristiane. Si è dichiarato disposto fin dal principio di accogiere tutti gli ortodossi e di amministrare per loro i sacramenti. In questi ultimi anni si sono formate anche altre comunità ortodosse: romeni, ucraini, russi e altri. Per motivi anche linguistici, non potranno ritrovarsi tutti insieme in un unico luogo di culto.

La diocesi, su richiesta, sta pensando sul che cosa fare per andare incontro alle richieste dei gruppi etnici e religiosi. La vicenda della Chiesa greco-ortodossa potrà essere di esempio anche per loro, così potrà svilupparsi un dialogo e una collaborazione sempre più ampia. La coincidenza della data della Pasqua nei prossimi due anni potrà essere un’occasione per una forte testimonianza di unità cristiana in tutto il mondo, e anche nella nostra città.

AUTORE: E. B.