Non solo parole, ma aiuto concreto nella costruzione

Quattro progetti della Caritas diocesana in favore di paesi esteri

Nove, i progetti partiti in occasione della scorsa Quaresima, ad opera della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia; quattro, quelli a favore di paesi esteri, ora in fase di attuazione. Ad ogni forania dell’Arcidiocesi era affidato un ‘micro-progetto’: non più la solita raccolta dei fioretti per Pasqua in un unico calderone ma ‘a ciascuno il suo’, come avrebbe proferito Pirandello. Un modo per permettere a tutti di essere consapevoli del proprio gesto di carità. E’ così che partiranno delegazioni per Romania, India, Brasile ed Armenia. A guidare la spedizione in Romania sarà don Renzo Persiani che, accompagnato da un gruppo di circa dieci persone, parteciperà alla ristrutturazione della casa di una famiglia povera e all’animazione di un asilo, dal 28 al 14 agosto. Don Alessandro Lucentini ‘ rettore del seminario di S. Sabino ‘ ed un gruppo di circa 10 persone andranno in India dal 29 luglio al 20 agosto, dove si occuperanno dell’edificazione di un centro polifunzionale per ragazzi. L’esigenza della nuova struttura era stata suggerita dal Vescovo di Satna all’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Fontana. Don Gianfranco Formenton, insieme a 11 giovani, dal 10 agosto al 6 settembre, si recherà in Brasile a Porto Velho. Non si tratta di una novità visto che ogni anno don Formenton organizza una spedizione proprio lì, dove la diocesi umbra è già presente con la missione. In questo caso gli spoletini saranno impegnati nella costruzione di una sala polivalente presso il Centro Madre Teresa di Calcutta. Non poteva mancare un’iniziativa a favore dell’Armenia, ormai in rapporto con l’Arcidiocesi, a seguito del ritiro del clero dello scorso novembre di cui molti dei presenti hanno portato testimonianza della miseria del paese ed hanno così intrapreso, con la Caritas, una raccolta che ha visto il riempimento di due container per il Natale 2002. Dal 4 al 12 agosto sarà la missione armena di don Vincenzo Alimenti e di altre cinque persone, che presenzieranno nei villaggi di Panik e Tsaghkazor alla ricostruzione di due edifici, della chiesa parrocchiale e per organizzare un campo di lavoro estivo per ragazzi. Quattro progetti che vedranno, quindi, impegnate persone in una vacanza di solidarietà. Non saranno solo parole, infatti, ma aiuto concreto nella costruzione e ricostruzione, per lo meno per dare inizio ai lavori. Un fatto, questo, che ribadisce la ‘concretezza della carità’ spesso enunciata dall’arcivescovo Fontana nelle sue omelie.

AUTORE: Eleonora Rizzi