Normative instabili

LAVORO. Ennesima vittima. Un episodio da chiarire

Ancora qui a scrivere dell’ennesima morte bianca, di un’altra morte della vergogna per l’Umbria. E la lista si allunga. L’ultima vittima è stato un giovane operaio idraulico di Fabro: 28 anni, Massimo Neri, precipitato per 25 metri dalla torre del castello di Parrano, in ristrutturazione per diventare un nuovo centro benessere. I controlli sul cantiere c’erano stati. Anche i carabinieri di Fabro avevano, da poco tempo, effettuato i loro sopralluoghi. Il maresciallo della stazione locale, Mirko Giustiniani, non vuole parlare più di tanto, ma sembra escludere l’ipotesi suicidio: ‘Si sta predisponendo l’autopsia sul corpo di Neri – dice – per capire se si è trattato di un malore. Non lo conoscevo personalmente, ma in paese lo descrivono come un giovane serio e rispettoso degli altri. So che il padre è pensionato e che suo fratello è un maresciallo della Finanza’. È tutto. Alla domanda se, al momento del decesso, Neri indossasse le opportune protezioni (imbracatura e cavo di sicurezza) il maresciallo non può rispondere finché le indagini non saranno concluse. ‘La cosa più urgente – afferma il segretario generale regionale della Cisl, Pierluigi Bruschi – è far applicare le normative esistenti in materia di sicurezza. Troppo spesso la loro applicazione è solo un fatto formale. Sui luoghi di lavoro occorre davvero coinvolgere il responsabile della sicurezza eletto dai lavoratori: non si può più nominare ‘alla bisogna’ uno qualsiasi, perché la sicurezza – continua – è nelle mani del lavoratore e del datore di lavoro, che sanno esattamente quali sono i rischi che ogni cantiere presenta. Adesso noi contiamo moltissimo su una rapida applicazione del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, il nuovo Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, attuativo dell’articolo 1 della legge n. 123 del 3 agosto 2007 e che ha abrogato le norme sancite dallo storico decreto legislativo 626/1994 e provvedimenti satellite’. ‘Di recente, a tutela dei lavoratori che operano nei cantieri edili privati – gli fa eco il segretario regionale della Filca Cisl, Osvaldo Cecconi – abbiamo riportato un grande successo con l’estensione del Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Ma stiamo già pensando di estendere anche ai lavoratori di altri comparti, privi del contratto degli edili, tutte quelle normative migliorative sulla sicurezza previste in edilizia. Credo sia una misura molto opportuna, visto che operano negli stessi cantieri – come è stato nel caso della tragedia del castello di Parrano – frequentati dai muratori’.

AUTORE: Paolo Giovannelli