Numerose iniziative per ricordare san Giuseppe da Copertino

Per il IV centenario della nascita

Il 3 settembre, presso la Sala Norsa del Sacro Convento di Assisi, si è inaugurata la mostra d’arte dedicata a san Giuseppe da Copertino che celebra il IV centenario della nascita del Santo. Alla mostra (3 settembre – 5 ottobre) partecipano le regioni Marche, Umbria e Puglia, ciascuna rappresentata da 10 artisti. Grande successo di pubblico ha avuto l’iniziativa, numerosi gli ospiti intervenuti, tra cui padre Vincenzo Coli, custode del Sacro Convento, il sindaco Giorgio Bartolini, il presidente della Regione dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti e Vito D’Ambrosio, presidente Comitato nazionale celebrazioni Josephine. La mostra è stata curata da don Carlo Chenis, segretario della Pontificia commissione Beni culturali della Chiesa. Ulteriori approfondimenti ce li ha offerti padre Vincenzo Coli che ha ribadito l’importanza del santo per Assisi, insignito della cittadinanza onoraria, alla cui concessione il Santo esclamò: ‘che gioia sono paesano del padre mio’, alludendo a san Francesco. La sua figura straordinaria fu amata dal popolo, ma anche accusata per i suoi prodigi, come il levitare durante le estasi. Nel 1639 venne trasferito ad Assisi dove trascorse 14 anni. Il Santo predicava con estrema semplicità tanto da farsi comprendere da tutti, allo stesso tempo, però, vantava un’intelligenza sconcertante da impressionare gli stessi teologi; padre Pietro Padovani da Cerreto, detto ‘maestro dei maestri’, disse: ‘l’ho sentito parlare così profondamente dei misteri di teologia, che non lo potrebbero fare i primi teologi del mondo’. Duplice è l’insegnamento del Santo, sottolinea padre Vincenzo: ‘il mantenere la serenità interiore di fronte alla sofferenza e all’incomprensione, e il comprendere la gioia di vivere secondo lo spirito e non secondo la carne’. Don Carlo Chenis, alla cerimonia di inaugurazione, ha rilevato che tra i suoi messaggi più importanti c’è la capacità di entrare in comunione profonda con l’altro, di essere capito e amato anche dalla concezione popolare. Sempre Chenis afferma che, attraverso questa mostra, si è cercato, grazie alla notevole figura del Santo, di rifuggire da una cultura odierna che rischia la massificazione, per ritrovare creatività e tornare ad essere protagonisti del presente. Conclude dicendo che l’esposizione di queste opere non deve essere guardata secondo le rigide categorie del bello e del brutto, ma deve cogliere i contenuti non visibili, bisogna essere pronti a: ‘stupire non gli occhi ma il cuore’. Domenica 7 settembre la città di Assisi ha offerto una lampada votiva che resterà accesa sulla tomba del Santo nella basilica a lui dedicata in Osimo. Il prossimo 25 ottobre il papa Giovanni Paolo II concederà una speciale udienza in Vaticano alle autorità civili e religiose e a migliaia di fedeli delle regioni Umbria, Marche e Puglia. Assisi, inoltre, dal 30 ottobre al 3 novembre, vivrà uno speciale incontro con San Giuseppe da Copertino, per la presenza della sacra urna che conserva le reliquie del Santo. Un pellegrinaggio in tre tappe: S. Maria degli Angeli (30 – 31 ottobre), la basilica di S. Francesco (31 ottobre – 2 novembre), la chiesa di S. Francesco in Rivotorto (2 – 3 novembre). La città sarà invitata a onorare ‘il primo cittadino onorario’ diventato santo nella sua storia. La sacra urna ripercorrerà a tappe il cammino che ha percorso il Santo partendo da Assisi per giungere a Città di Castello, Fossombrone, Pietrarubbia e Osimo. La solenne celebrazione conclusiva del pellegrinaggio assisano, presieduta dal vescovo mons. Sergio Goretti, avrà luogo a Rivotorto il 3 novembre 2003 alle ore 9.30.

AUTORE: Silvia Buzi