Occhiali perugini famosi nel mondo

Imprenditoria. Ozona crea occhiali di moda a Perugia. Un caso positivo in tempi di crisi
sandro Gonnella nel suo negozio-atelier a Perugia

In questo periodo di crisi economica profonda, tanto peggio in Umbria, si sente spesso ripetere che le aziende dovrebbero “saper guardare” a nuovi mercati. E quale mezzo migliore di un buon paio di occhiali? Questa è la storia di uno di noi, anche lui nato per caso a Perugia: si chiama Sandro Gonnella. Il suo “antro” è un negozietto d’angolo tra via dei Priori e via del Morone, subito prima della torre degli Sciri, Ozona, dove espone e crea i suoi occhiali personalizzati, con montature coloratissime e fashion. Qui Sandro ti accoglie con dipinti in faccia i segni di una persona sovraccarica di lavoro. In altri tempi avresti pensato “poveraccio”, adesso pensi “beato lui”. Il giorno stesso in cui si diploma in design a Milano, viene assunto da una multinazionale. Comincia a creare collezioni di occhiali, che vengono venduti a New York a prezzi tipo 500 dollari l’uno. Allora Sandro – con una scelta che, solo a sentirla raccontare, fa venire la tremarella – decide di mettersi in proprio e torna nella sua Perugia, da dove continua a collaborare con mezzo mondo grazie ai moderni mezzi della tecnologia (www.ozonaocchiali.com). E senza un attimo di tregua.

È quello che sognavi di fare da grande?

“Me lo chiedo ogni tanto… e non mi viene in mente. Però dall’età di 10 anni in poi ho sempre saputo che non avrei mai fatto un lavoro noioso e da dipendente: ero creativo in quello che facevo in ogni occasione della vita. Ho frequentato il liceo classico, poi mi sono un po’ perso in giro fra università, Accademia di belle arti, qualche tempo in giro per il mondo, l’Istituto europeo di design. Poi… solo occhiali: per Marcolin prima, dove ho disegnato per Dolce & Gabbana, Costume National, Mont Blanc, Cavalli, ecc., per un’azienda in Toscana. Infine dal 2006, con Ozona, il sogno di una mia linea di occhiali diventa realtà”.

Hai dovuto affrontare molti sacrifici?

“Il mio lavoro è il risultato di sacrifici, creatività applicata, e dell’aiuto di chi mi è stato vicino, ovviamente al primo posto la mia famiglia [anche il padre è attivo nel settore moda, ndr]. Rinuncio tutti i giorni a qualcosa: stupidaggini, che i miei amici a volte capiscono a volte no, come il non poter uscire perché devo finire un lavoro, rimanere a studio fino a tarda notte, o spendere soldi per un esperimento che sto facendo invece che comprare un paio di pantaloni. Ma la fortuna è essere consapevole che tutto ciò è un investimento”.

Che cosa ti ispira?

“La tranquillità è fondamentale, così come essere in forma fisicamente. Ma è altrettanto fondamentale vedere mondi nuovi, è per questo che – quando posso – viaggio o mi informo su quali siano stili di vita e usanze di popoli lontani. Il mio luogo preferito è quello in cui c’è dell’acqua che mi rilassa, gente che mi renda allegro, e un buon clima. L’Italia nei periodi estivi è perfetta”.

Un consiglio flash sulle qualità che sono più necessarie.

“Avere talento, e tanto coraggio per non perdersi d’animo quando tutti ti prendono a schiaffi”.

AUTORE: Dario Rivarossa