Oltre 130 volontari per garantire pasti caldi ai poveri

Inaugurata da mons. Vincenzo Paglia la mensa di "San Valentino"

Alle ore 17.30 di domenica 3 giugno la mensa “San Valentino” ha aperto le porte e sono arrivati i primi ospiti. Alle ore 18.15 , quando ci siamo recati a vedere come era avvenuto l’avvio, le persone che avevano già consumato il pasto caldo erano state sei: 3 ragazzi e tre anziani. Abbiamo chiesto alla responsabile, Daniela Borzomati, che cosa prevedeva il menù della sera ed ecco la risposta: “Penne con sugo di pomodoro o con burro e parmigiano, brasato al forno, spinaci ripassati e mela, acqua minerale”. Abbiamo poi chiesto come si erano organizzati: “Due persone- – ha detto la Borzomati- stanno in cucina, gli altri volontari stanno in sala, una persona sta all’accoglienza. Ci alterniamo nei ruoli perché tutti dobbiamo familiarizzare con le persone che vengono, parlare con loro, diventare amici. Si percepisce subito che chi opera nella mensa non vuol proprio dare l’impressione che a Terni ha aperto un altro ristorante, magari molto conveniente, visto che non si paga, ma che una nuova famiglia ha cominciato ad esistere dove ognuno ha il suo posto e la considerazione che gli è dovuta. Quante saranno le persone impegnate in questo servizio? “Siamo 130 volontari, abbiamo fatto i turni e abbiamo già coperto tutto il mese di giugno e parte del mese di luglio. I volontari provengono dalle parrocchie, dalle associazioni, ma sono molti quelli che non hanno alle spalle nessuna esperienza associativa, spinti dalla loro personale volontà di rendersi utili.” A quante persone siete ora in grado di dare un pasto? “Facendo due turni, possiamo accogliere 120 persone al giorno. Sono convinta che verranno in molti, perché già ho ricevuto a casa tante telefonate per chiedere informazioni”. Considerato che è tutto gratuito, come fate fronte agli approvvigionamenti? “Abbiamo trovato gratuito il pane, che ci è stato offerto per tutto l’anno; così pure l’acqua che ci è stata regalata per tutto l’anno; siamo riusciti ad avere alimenti a prezzi veramente eccezionali dalla All food, siamo fiduciosi che il Comune faccia con noi una convenzione in modo da avere ulteriori abbattimenti dei costi e poi…speriamo nella provvidenza”. E il vicinato come ha accolto l’avvio di questa vostra presenza nel quartiere? “Ho avuto contatti con una signora soltanto, la quale prima curiosava dalla finestra di casa, poi si è avvicinata ed è restata ben impressionata dall’ambiente così pulito, così ridente e non ha escluso una sua collaborazione nei giorni a venire”. Se dal mattino si individua il corso del giorno tutto lascia sperare bene. Così è arrivata in porto l’ idea di una mensa a San Martino voluta fortemente dal Vescovo fin dal suo ingresso in diocesi e che ha portato a maturazione anche quel progetto avviato da mons. Gualdrini quando acquistò dai padri Carmelitani tutto il monastero di San Martino per farne il luogo della “carità” di tutta la diocesi; progetto a cui gli stessi Carmelitani hanno dato un non piccolo contributo contenendo il prezzo dello stabile entro le possibilità della diocesi. All’inaugurazione avvenuta il primo giugno erano presenti tutte le autorità cittadine, segno dell’interesse di tutti a che questo progetto abbia buoni risultati. Il Vescovo ha avuto modo di ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione: dalla fondazione Carit all’anonimo benefattore che non facendo sapere alla sua destra ciò che aveva fatto la sua sinistra, o viceversa, si è prodigato per quest’opera di amicizia verso chi ha più bisogno.

AUTORE: Gianni Colasanti