Oratorio, una proposta educativa

Ne abbiamo parlato con don Roberto Di Mauro, della parrocchia di San Martino in Campo e in Colle

Quando si dice oratorio subito il pensiero corre alle grandi strutture che nelle parrocchie del nord sono veri e propri centri di aggregazione e motore della vita pastorale. Anche nella nostra regione, però, stanno sorgendo nelle parrocchie molte attività e strutture di oratorio. Nella diocesi di Spoleto il corso di formazione per animatori degli oratori è già al secondo anno (vedi articolo sotto), mentre a Perugia la prima esperienza si è avuta dal 12 al 15 settembre, a Monte Morcino, per iniziativa della Pastorale giovanile diocesana in collaborazione con il Centro servizi volontariato di Perugia (Cesvol), sotto la guida di don Roberto Di Mauro, incaricato diocesano per gli oratori. Don Roberto nelle sue due parrocchie di San Martino in Campo e San Martino in Colle porta avanti due oratori che sono ormai diventati punti di aggregazione per entrambi i paesi. Su cosa sia un oratorio don Roberto ha le idee chiare. ‘Innanzitutto – dice – l’oratorio non può essere considerato solo come uno spazio, è piuttosto una proposta educativa. Non è né il luogo della catechesi, né solo il luogo del gioco, qui si parte dal vissuto dei ragazzi, per capire quali sono le loro domande e per cercare di rispondere. Ci sono tante attività strutturate che vogliono aiutare i giovani a crescere secondo lo spirito cristiano. L’oratorio è il luogo della testimonianza della comunità secondo lo spirito di Gesù’. Certo non deve essere facile gestire una struttura che è aperta tutti i giorni! ‘Abbiamo un Direttore degli oratori, che è assunto dalle parrocchie, – spiega don Roberto – ed è sempre presente. Poi ci sono tanti animatori che donano il loro tempo per mandare avanti le attività: laboratori di fotografia, di danza, di bricolage, il doposcuola e naturalmente il tempo libero, senza considerare che abbiamo avuto il centro estivo con più presenze nel comune di Perugia, con ben 180 ragazzini. Inoltre devo aggiungere che l’oratorio è un momento di unione per ben tre generazioni, perché assieme ai figli, i genitori e nonni partecipano attivamente e volentieri alle iniziative proposte’. Dopo il primo corso per animatori ci saranno altre iniziative formative promette don Roberto confortato dall’entusiasmo riscontrato tra parroci e animatori nell’intraprendere il progetto dell’oratorio. E conclude auspicando che ‘anche a livello regionale si possa organizzare un coordinamento che metta in contatto ed aiuti tutti gli oratori della regione ‘.

AUTORE: Martino Bozza