Organetti sotto il Calvario

Un libro raccogliela ricca tradizione umbra dei 'canti

Hanno risuonato per secoli nei paesi e nelle campagne dell’Umbria, durante il periodo della Quaresima. Raccolti in quartine ed intonati secondo testi e registri musicali diversi da luogo a luogo, imparati a memoria sin da giovani, di generazione in generazione, venivano cantati da cantapassione, pasquarellari e maggiaioli sparsi nel territorio, accompagnati perlopiù dal suono di strumenti come il contrabbasso, l’organetto e la fisarmonica. Sono i canti della Passione di Cristo che ancora oggi si levano lungo le strade dei paesi di montagna, e che ripercorrono i momenti della morte e risurrezione di Gesù. Sono stati raccolti da Luigi Gambacurta, dopo anni di ricerche ‘sul campo’, nel volume E la passion de Cristo. I canti della Passione di Cristo nei territori dei comuni dell’Umbria’ pubblicato dalla Provincia di Perugia e presentato venerdì 30 marzo nella Sala consiliare del palazzo dell’ente dal presidente Giulio Cozzari, dall’arcivescovo della diocesi di Spoleto – Norcia mons. Riccardo Fontana e dal presidente della Deputazione di storia patria per l’Umbria Attilio Bartoli Langeli. Gambacurta, curioso di cultura popolare, ha iniziato la sua ricerca intorno al 1990 spinto – come ha ricordato lui stesso – dalla voglia di approfondire la conoscenza dei Canti di Passione e delle Orazioni che tanto seguito avevano trovato nelle campagne di Montefalco (di cui lui è stato sindaco) e dintorni. ‘Poi la ricerca si è estesa a macchia d’olio su tutto il territorio umbro ed ho così raccolto nei 92 Comuni del Perugino e del Ternano i testi, le intonazioni, le consuetudini e, a volte, i riti attraverso i quali la tradizione del canto devozionale si era formata. Ho chiesto ed ottenuto la collaborazione di sindaci, amministrazioni comunali, Pro loco, uffici turistici e parrocchie, e sono entrato in contatto con numerosi testimoni, la maggior parte dei quali anziani’. ‘Una ricerca – ha sottolineato Cozzari – fatta con il cuore sui repertori musicali e sui testi poetici che il popolo umbro ha intonato e declamato per generazioni. Un affresco sonoro dell’Umbria che è patrimonio vero, prezioso e importantissimo, testimonianza di una cultura che appartiene ad un’altra epoca, ma di cui dobbiamo avere conoscenza e consapevolezza’. Mons. Fontana, sottolineando come attraverso questi canti si evidenzia l’unità culturale che appartiene all’identità umbra, ha commentato come ‘il popolo umbro riesca a far poesia sulla passione di Cristo in modo disincantato e alla luce della speranza’. Si è poi soffermato su i tre punti che rappresentano il principale interesse dell’intero lavoro: quello antropologico, storico e teologico. Manuela AcitoLuigi Gambacurta, ‘E la passion de Cristo. I canti della Passione di Cristo nei territori dei Comuni dell’Umbria’, pagg. 384, euro 20 (il volume si può chiedere all’associazione ‘Studio e ricerca delle tradizioni popolari umbre’ di Montefalco tel. 0742.379735)