“Riscoprire e valorizzare il filone osservazione, ascolto, discernimento delle politiche sociali che si è sviluppato in questi trent’anni di Caritas, a partire dall’intervento in Friuli; dar rilievo alla dimensione della Caritas come organismo e presenza evangelizzante nella vita della Chiesa, sviluppando l’azione pedagogica perché cresca l’azione di osservazione, ascolto e discernimento come metodo pastorale; accentuare la consapevolezza della Caritas in rapporto e a servizio del territorio per far crescere l’azione di osservazione, ascolto e discernimento nel contesto sociale”. Sono questi i principali obiettivi colti e illustrati dall’arcivescovo di Spoleto – Norcia, monsignorRiccardo Fontana, al 27’convegno nazionale delle caritas diocesane italiane, svoltosi ad Acireale dal 18 al 21 giugno scorso, avente per tema “Degni poveri… li avete sempre con voi” (Gv. 12,8) . In qualità di incaricato per la Caritas delle Conferenza Episcopale Umbra, monsignor Fontana ha parlato dell’esperienza umbra “di sostegno alle persone bisognose nella terra di san Francesco, dove con l’Osservatorio sulle Povertà, dalla cui attività si aspetta la pubblicazione del secondo dossier regionale, possiamo dirci all’avanguardia per quanto riguarda la linea dell’osservazione, ascolto e discernimento delle politiche sociali”. Nel campo dell’aiuto alle persone deboli, emarginate, sole o bisognose, anche alla luce della stesura del Piano Sociale Regionale, “siamo in grado di dire una parola importante – ha proseguito il presule – anche ai fini delle istituzioni pubbliche; ma ciò in cui la Chiesa riesce senz’altro a esprimere ancora meglio la sua missione è la dimensione dell’ascolto, la vicinanza alla gente, la capacità di essere solidali sul territorio”. E’ proprio dall’operare la “Carità dei legami”, dal riconoscere che “di fronte a noi ci sono persone – prosegue monsignor Fontana – cui non si erogano servizi in un rapporto univoco, ma che vengono accolte, ascoltate ed aiutate, per una crescita in comune dove abbiamo bisogno l’uno degli altri” che si scopre che “la Carità è la Chiesa stessa, che se non c’è legame con le storie dei fratelli deboli non c’è la Chiesa”. Un’esperienza forte e una sfida ai tempi, ma anche un punto fermo nell’evangelizzazione “perché anche in quest’opera la Chiesa non deve perdere la sua natura, non può divenire puramente un’istituzione – conclude l’arcivescovo Fontana – lo è sotto il profilo sociologico, ma il legame con Cristo deve vivere in mezzo alla gente, il nostro modo di dire la verità è fare carità”. Sul cammino di ascolto, osservazione e discernimento delle politiche sociali, la Caritas Italiana ha rivolto alle compagini diocesane un questionario, i cui risultati sono stati presentati al convegno. Le diocesi umbre sono state le uniche a fare il questionario, ottenendo “il 100 per cento di risposte sul totale regionale”, confermando l’opera a sostegno di poveri dell’intera Chiesa umbra.
Osserviamo la società per capire dove si ‘nascondono’ i poveri
MONS.FONTANA ALLE CARITAS UMBRE AD ACIREALE: PRESTO IL 2'RAPPORTO SULLE POVERTÈ
AUTORE:
Umberto Maiorca