La morte di Papa Francesco ha colpito profondamente la comunità ecclesiale e il mondo intero. Tra le prime conseguenze del lutto che ha investito la Chiesa universale, arriva la comunicazione ufficiale della sospensione della celebrazione eucaristica e del rito di canonizzazione del beato Carlo Acutis, prevista per il 27 aprile, seconda domenica di Pasqua o della Divina Misericordia. L’evento era inserito nel programma del Giubileo degli Adolescenti e avrebbe visto il giovane beato di Assisi proclamato santo in piazza San Pietro proprio da Papa Francesco.
In una nota, il Dicastero per l’Evangelizzazione comunica che l’appuntamento giubilare per gli adolescenti è confermato nel suo programma originale. Si svolgeranno il momento di preghiera della “Via Lucis” il 25 aprile, le piazze dei “Dialoghi con la città” di sabato 26 aprile, i pellegrinaggi alla Porta santa e la messa, senza la canonizzazione di Acutis, in piazza San Pietro il 27 aprile. Per il momento di lutto è annullata la festa musicale al Circo Massimo prevista per il 26 aprile alle ore 17.
Il cordoglio dell’arcivescovo Sorrentino
Profondo il cordoglio nella terra che più volte ha accolto il Santo Padre, e in particolare ad Assisi, città tanto amata da Francesco e così centrale nel suo pontificato. Il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, mons. Domenico Sorrentino, ha voluto condividere parole di ricordo e gratitudine per una figura che ha segnato in modo indelebile la storia della Chiesa.
“Papa Francesco aveva il volto e il cuore di un papà, e così l’ha sentito il popolo di Dio – ha detto l’arcivescovo – per questo gli si è tanto affezionato. Quando lo si vedeva con il suo sorriso, con la sua amabilità, con la sua umanità, davvero irradiava Vangelo attraverso i gesti”.
Le tante visite di Papa Francesco ad Assisi
Mons. Sorrentino ha ricordato le numerose visite del Pontefice ad Assisi, a partire dalla prima nel 2013, quando volle recarsi nella Sala della Spogliazione, per indicare alla Chiesa la via di una conversione autentica al Vangelo.
“Voglio venire – disse allora – perché voglio spiegare come la Chiesa si deve spogliare”, ha raccontato il vescovo. “È anche grazie a questa spinta che è nato il Santuario della Spogliazione”.
Francesco è tornato più volte nella città serafica: nel 2016, in occasione del trentesimo anniversario dello Spirito di Assisi; per la Giornata dei Poveri; per la firma dell’enciclica “Fratelli tutti”; e infine per il grande progetto di “Economy of Francesco”, coinvolgendo giovani economisti da tutto il mondo in una riflessione sull’economia centrata sull’uomo e sulla cura del creato.
“Ci ha parlato di un Dio misericordioso, che non si stanca mai di perdonare”, ha ricordato ancora mons. Sorrentino. “E ci ha richiamato con forza al senso della gioia del Vangelo, con la sua ‘Evangelii Gaudium’, che resta una lettura da fare con commozione. È ora di ritornare a Gesù perché Gesù è gioia”.
Il ricordo del giovane Carlo Acutis
Un ricordo speciale è andato anche a Carlo Acutis, il giovane beato che Papa Francesco avrebbe canonizzato proprio in questi giorni.
“Anche per questo gli piaceva il nostro beato Carlo – ha detto il vescovo – perché è un giovane così normale dal punto di vista delle attività, ma anche così profondo nella spiritualità, tutto centrato su Gesù. Un giovane che esprime il sorriso del Vangelo. A Papa Francesco piaceva molto anche la sua espressione ‘originali, non fotocopie’: voleva farne uno slogan per tutti i giovani”.
La canonizzazione, seppur sospesa, resta nei cuori dei fedeli come un appuntamento solo rimandato. Il dolore per la perdita del Pontefice si intreccia con la speranza pasquale.
“Nella mestizia inevitabile, perché sentiamo un papà che ci lascia, non possiamo non versare le nostre lacrime – ha concluso mons. Sorrentino – ma al tempo stesso viviamo nella gioia della fede, perché siamo a Pasqua. Il Cristianesimo è il grande annuncio che Cristo è risorto. Papa Francesco ora trova le braccia di Gesù che lo accolgono nella gioia, insieme ai santi: il nostro Francesco, santa Chiara, il beato Carlo. Il Signore davvero lo premi per tutto quello che ci ha dato e testimoniato”.