Per mezzo secolo operoso tra noi

Solenni esequie nella chiesa di Sant’Agostino per il diacono Araldo Vispi

La diocesi e l’intera comunità eugubina hanno reso omaggio al diacono Araldo Vispi, la cui operosa, intelligente e generosa attività ne ha positivamente caratterizzato almeno l’ultimo mezzo secolo. Efficace ed utile sotto questo profilo l’omelia del vescovo emerito mons. Pietro Bottaccioli pronunciata in occasione delle onoranze funebri nella chiesa di S.Agostino, concelebrate con il vescovo mons. Mario Ceccobelli e numerosi altri sacerdoti. “Ebbi la grazie di conoscerlo – ha ricordato mons. Bottaccioli – e di diventarne amico, partecipando insieme nel 1948 alle grandi manifestazioni romane per l’ottantesimo della Giac (Gioventù italiana di Azione cattolica). Araldo era tornato profondamente segnato, anche fisicamente, dalla dura prigionia in Germania dal settembre 1943 al settembre 1945. Appena due anni dopo, da maestro elementare, molto amato dai ragazzi, si era dedicato con particolare dedizione alla loro formazione intellettuale e morale, fino al 1978. Nel 1951 fu anche presidente del Sindacato maestri. Contemporaneamente si dedicava al servizio dell’Azione cattolica giovanile nella sua parrocchia di S. Pietro e insieme al centro diocesano, chiamato dal compianto vescovo Ubaldi. Persona generosa, non si risparmiava dovendosi dedicare anche ai doveri della famiglia in aiuto dei genitori e dei fratelli minori”. Ha ricordato le “due grosse realizzazioni” che “sottolineano l’idea integrale che aveva della formazione umana, intellettuale, sociale, civile e religioso della gioventù”, vale a dire la Casa della gioventù inaugurata nel 1961 “di cui fu l’ideatore e l’esecutore” nel rispetto “dei fini che la benemerita signorina Lucia Smacchi aveva legato al dono della sua casa di San Filippo” e nell’anno successivo “il grande stadio sportivo”. Ricordata la “risposta alla chiamata che gli fece mons. Antonelli al ministero sacramentale dei diaconato permanente” il Vescovo emerito ha sottolineato il suo impegno nella vita civile e politica “meritandosi stima e rispetto”, nonché felici intuizioni quali il Carnevale dei ragazzi e le animazioni di Natale. Tutto questo “ci sprona a chiedere nella nostra preghiera che il Signore gli apra le porte del suo paradiso perché in Lui ha profondamente creduto e a tutti ha voluto sinceramente bene”.

AUTORE: G. B.