Per san Rufino, festa con i balestieri ad Assisi

ASSISI. La festa di san Rufino con la competizione tra i balestrieri dei tre “terzieri”
La lunetta sopra il portale della cattedrale di San Rufino rappresenta l’iconografia più antica del santo
La lunetta sopra il portale della cattedrale di San Rufino rappresenta l’iconografia più antica del santo

Primo vescovo di Assisi e martire, san Rufino è il patrono della diocesi umbra e a lui è dedicata la cattedrale fin dalla prima metà dell’XI secolo. Una passio del IX secolo racconta che Rufino, vescovo della città di Amasia sul Ponto (Mar Nero), dopo aver convertito il proconsole, sarebbe arrivato con suo figlio Cesidio nella regione dei Marsi nell’Abruzzo. In questa zona avrebbe consacrato una chiesa; poi proseguì per predicare il Vangelo ad Assisi. Qui venne scoperto dal proconsole Aspasio che, dopo averlo sottoposto a diversi supplizi, lo condannò a morte perché cristiano. Rufino morì gettato nelle acque di un fiume con una pietra legata al collo. Un’antica tradizione indica come luogo del martirio il paese di Costano che ora fa parte del Comune di Bastia Umbra, sulla riva del fiume Chiascio. Il corpo del martire venne trasportato da Costano ad Assisi, proprio nel luogo dove sorge la cattedrale. La più antica iconografia del santo è la scultura posta nella lunetta (spazio semicircolare) sopra il portale della cattedrale, risalente al XII secolo.

La data di celebrazione è posta, sin dall’antichità, all’11 agosto, anche se errori di copisti successivi posero la festa nel Martirologio romano al 30 luglio. Tuttavia, in Assisi e nella diocesi, la festa patronale è stata posticipata al 12 agosto per evitare la sovrapposizione con i festeggiamenti per santa Chiara, patrona della televisione e delle telecomunicazioni in virtù del noto episodio di cui la Santa fu protagonista la notte di Natale del 1252, anno precedente la sua morte. Alle cerimonie religiose per i due santi si accompagnano le iniziative della compagnia Balestrieri che propone il Palio di San Rufino, nel corso del quale i balestrieri, suddivisi per terzieri (San Francesco, San Rufino, Santa Maria), si contendono la vittoria. Alla squadra del terziere vincente va il drappo dipinto da un artista nazionale. Al balestriere che si afferma nella gara del tiro singolo sul ‘corniolo’ (o ‘tasso’) va la balestrino d’argento, la ‘calzabraga’ e il titolo di campione cittadino per un anno. La festa coinvolge tutti i costumanti della compagnia in un susseguirsi di mostre, convegni, banchetti medievali e spettacoli di ogni genere alla luce di torce e fiaccole. Non essendo ancora disponibile (al momento della scrittura di questo articolo) il programma religioso e civile, si rimanda al sito della diocesi, www.assisi.chiesacattolica.it, e a quello della compagnia, www.balestrieriassisi.com.

AUTORE: Elena Lovascio