“Sono grato a quanti hanno scritto con la mente e con il cuore questo decimo Rapporto consegnandoci povertà e risorse del nostro territorio diocesano”. Così l’arcivescovo Ivan Maffeis, il 10 giugno, al “Villaggio della Carità” a Perugia, intervenendo alla presentazione del X Rapporto della Caritas diocesana dal titolo: “Intrecci di reti. Reti per includere”, annunciato anche dal nostro settimanale (www.lavoce.it) . Presenti numerosi operatori e volontari Caritas, addetti del Terzo settore e rappresentanti delle Istituzioni civili preposte al Welfare.
La Caritas volano di queste reti grazie a tanti volontari
“Sono pagine che mettono in fila non soltanto i tanti episodi di povertà, ma danno un volto al bisognoso inserendolo all’interno di un intreccio di rete. La Caritas, di queste reti, è un volano grazie all’opera di tanti volontari e partendo da un principio di sussidiarietà, cerca la reale collaborazione. Collaborazione con l’ente pubblico, innanzitutto, ma anche con la comunità che educa nell’intento che ciascuno possa rispondere con corresponsabilità.
È una Caritas, e il Rapporto lo mette in luce in maniera chiara, che sviluppa una forte progettualità con cui concorre alla risposta da offrire al bisognoso, concorre allo sviluppo della persona e della sua dignità attraverso la costruzione di beni relazionali e di percorsi inclusivi”.
Non va dimenticato, come ha evidenziato lo stesso arcivescovo Maffeis, che la Caritas, anche attraverso questo suo Rapporto, “promuove la cultura di giustizia sociale e il bene della comunità. La vicinanza di molti alla Caritas premia questa sua cultura, come anche i giovani che hanno concorso anche quest’anno al Bando del Servizio Civile dedicando tempo, energie e passione al servizio che svolge la Caritas.
Sono questi i punti connettivi dell’intreccio di rete richiamando ciascuno di noi a camminare insieme, ad abitare la città non da stranieri, dove il servizio al più debole diventa la cartina al tornasole, la misura della qualità della vita di tutti”.
Un apparente sospiro di sollievo
A fare gli “onori di casa” è stato il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, che, nel sottolineare con orgoglio il traguardo della decima edizione di questo Rapporto, si è soffermato su alcuni aspetti importanti di questo studio molto apprezzato anche al di fuori del mondo socio-caritativo ecclesiale.
Innanzitutto, “per chi ci segue ed è con noi da tempo – ha evidenziato il direttore – per la prima volta vediamo, dopo cinque anni, un aumento della povertà che non è più a due cifre percentuali del 10, 12%… Questo, apparentemente, ci farebbe tirare un sospiro di sollievo. Prendendo come riferimento il Centro di ascolto diocesano, che è il fulcro dell’agire Caritas, quest’anno abbiamo un + 1,5% di aumento di casi di povertà, e il primo quadrimestre del 2025 ci conferma una stabilità di questo dato e potremmo dire ancora che bello.
Ma che gran fatica, lo sforzo è immenso
Io dico, invece, che gran fatica perché nel leggere i nostri dati, nel 2019 le famiglie aiutate erano 1.600, oggi siamo a 3.688 nuclei familiari con un 5-6% ancora non mappato, quindi, superiamo le 3.800 famiglie. Stabilizzarsi su questi numeri e su questo trend diventa difficoltoso per tutti portare avanti la nostra azione, lo diventa in termini economici e in termini di impegno e di risorse umane”.
Nel fare un esempio, don Marco Briziarelli si è soffermato sui cinque Empori della Solidarietà attivati dalla Caritas diocesana negli ultimi undici anni nelle zone più sensibili del territorio diocesano. Lo scorso anno hanno accompagnato complessivamente 1.700 famiglie in gravi difficoltà con un costo di 400mila euro di cui di donazioni sono arrivati 150mila euro e 249mila euro recuperati dalle erogazioni delle donazioni liberali, ma è uno sforzo immenso.
Occorre il concorso di tutti
Oggi non sappiamo se nel 2026 riusciremo a garantire questo servizio. Questo è anche l’appello Caritas alle Istituzioni nei vari tavoli che verranno avviati a partire da quello della povertà con il Comune di Perugia, il prossimo 19 giugno, con lo sguardo ad un Piano sociale regionale si spera nel prossimo futuro. Occorre il concorso di tutti per stabilizzare il sostegno alla povertà che si aggira intorno alle 3.800 famiglie in questo momento gravoso e difficolto”.
Tanti giovani coinvolti nei progetti Caritas
Altro dato significativo che il direttore don Briziarelli ha messo in evidenza è la “grande presenza di giovani nei progetti della Caritas, uno dei frutti di questi ultimi due anni attraverso la partecipazione di tante scuole e la nostra presenza in altrettante realtà scolastiche a parlare di povertà, di giustizia riparativa e di comunità, di ecologia integrale. Sono con noi anche tanti studenti universitari che ci stanno aiutando ad elaborare il nostro “bilancio sociale”, che promuoveremo a settembre. E arrivano al Villaggio della Carità anche giovani molto fragili che trovano esperienze di accoglienza e di crescita”.
I dati Caritas Povertà e Risorse
Alcuni dati del Rapporto a cura del prof. Pierluigi Grasselli, coordinatore dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e le risorse.
Nel 2024 si sono presentate al Centro di ascolto della Caritas diocesana 1.832 famiglie, con un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente. L’afflusso dei richiedenti aiuto sembrerebbe stabilizzarsi, dopo i forti incrementi legati alla pandemia da Covid-19, al conflitto russo-ucraino e la crisi energetica con relativi aumenti delle materie prime, non supportate dall’adeguamento degli stipendi.
A livello diocesano, considerando anche l’apporto dei 41 Centri di ascolto parrocchiali, i nuclei aiutati raggiungono quota 3.688 oltre 12.000 persone con un aumento dell’11,4% rispetto al 2023 (incremento dato in parte da una sempre più attenta mappatura del territorio, quindi da non prendere come dato assoluto di incremento).
Dati apparentemente incoraggianti, confermati da una sostanziale stabilità del primo trimestre 2025, ma che invece destano non poca preoccupazione. Stabilizzarsi su questi numeri significa uno sforzo enorme, complesso e prosciugante in termini economici e non solo che non ci permette ad oggi di garantire la sostenibilità di tutti i servizi nel 2026. Consideriamo che nel 2019 le famiglie aiutate erano poco più di 1.600, nel 2024 più del doppio.
Per analisi e dati del X Rapporto si rinvia al sito www.caritasperugia.it .
Riccardo Liguori