Piazza dedicata a don Dani

Dopo tanti decenni. il suo ricordo è ancora ben vivo a Gubbio

Con una cerimonia sintesi di gratitudine, affetto ed umano rimpianto, è stata intitolata al canonico regolare lateranense don Giovanni Dani (7.1.1912-10.7.1964) la piazza sulla quale si affacciano gli impianti sportivi della parrocchia di Madonna del Ponte. Una iniziativa voluta dagli abitanti della zona, rappresentata inizialmente all’assessore comunale Riccardo Farneti e quindi sostenuta da una sottoscrizione che ha confermato come il ricordo del sacerdote fosse ancora vivo e presente dopo tanti anni non solo tra coloro che avevano avuto modo di apprezzarne lo zelo, l’impegno costante, la semplicità dei modi, la generosità nel servizio pastorale, ma anche tra i più giovani che si sono fatti una “fotografia” di don Giovanni sulla base della testimonianza di quanti avevano avuto la fortuna di conoscerlo.“Sono sereno, rassegnato, contento di morire. Non per i miei meriti, ma per l’infinita miseriordia di Dio”, era solito ripetere don Giovanni negli ultimi giorni del suo cammino terreno. Nato a Montegrosso di Imperia, don Dani, dopo avervi trascorso un anno come novizio, arriva nel 1946 nella canonica di San Secondo di Gubbio (la stessa frequentata da un giovanissimo Ubaldo Baldassini) e vi rimane fino alla morte segnalandosi per il suo zelo e le attività socio-assistenziali realizzate come parroco di Petazzano prima e San Secondo poi: da un asilo per bambini, agli aiuti in favore di tante famiglie povere del territorio, alle iniziative per i giovani, alla disponibilità verso quanti trovano in lui un interlocutore capace di tranquillizzare, consigliare ed anche risolvere situazioni a volte assai delicate. Il suo operato è rivissuto nella introduzione della cerimonia inaugurale di Fabio Ercoli, presidente del locale circolo Anspi e nelle parole del parroco di Madonna del Ponte don Pietro Benozzi (“Ho avuto il privilegio di passare a Gubbio un anno intero insieme con lui, mio maestro di noviziato: equilibrato e riservato, garbato e cordiale”), del sindaco Maria Cristina Ercoli (“Venendo in zona 35 anni or sono, ho constatato quanto era vivo in tutti il ricordo di questo sacerdote”), del vicario diocesano mons. Fausto Panfili (“Ho avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne le grandi doti”), dell’abate don Bruno Giuliani (“È stato un modello di religioso e di sacerdote” ) del “visitatore“ don Giuseppe Cipolloni (“Ha lasciato un segno importante”). Alla cerimonia, oltre a tanta gente, erano presenti familiari, il Sindaco di Montegrosso (Imperia), paese natale, Giuliano Moglio, insieme all’assessore Angelo Gloria.

AUTORE: G. B.