‘Più donazioni di sangue’: partita campagna estiva Avis

Nel 2002 successo dell'iniziativa ma non 'bisogna abbassare la guardia'

Nel 2002, in Umbria, sono state raccolte 35mila 275 unità di sangue intero, contro le 32mila 429 dell’anno precedente. Questo risultato va confermato e, possibilmente, incrementato di un 8.50 per cento nel 2003. E’ l’obiettivo della campagna estiva per le donazioni di sangue, che si terrà in Umbria fino all’agosto prossimo. Ma nonostante i successi ottenuti ‘non bisogna abbassare la guardia e bisogna lavorare non solo per accrescere il numero dei donatori ma per trasformarli da volontari occasionali a periodici’, hanno detto Alessandro Montedori, in rappresentanza dell’assessore regionale alla sanità, il presidente regionale dell’Avis, Andrea Casale, e Lauretta Rocchetti responsabile del centro coordinamento regionale sangue. ‘L’obiettivo minimo è quello di confermare i risultati della campagna estiva del 2002 – hanno proseguito – che registrò un incremento delle donazioni del 18 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente’. Nel 2002 l’Umbria è riuscita a sostenere, senza problemi, le richieste di sangue ma, per Casale, parlare di autosufficienza della Regione è eccessivo. Il presidente dell’Avis ha affermato che ‘l’autosufficienza è un traguardo mobile, dipendente da più variabili, quali l’ampiezza del territorio, le necessità delle Regioni limitrofe ed i periodi dell’anno in cui si registrano minori donazioni, anche tenendo conto che le sacche di sangue non durano in eterno’. Per questo Regione ed AVIS hanno annunciato di avere rivolto un ‘invito ai neodirettori generali delle aziende sanitarie affinché pongano la massima attenzione a questo problema’.