Popoli in vero progresso

Riprende Agorà, il corso di formazione politica a partire dalla Dottrina sociale della Chiesa

Sabato 14 marzo, presso la sala Santo Stefano del palazzo vescovile, s’è svolta la prima lezione del corso di formazione politica e sociale Agorà sul tema ‘Sviluppo e non sviluppo’, organizzato dalla diocesi di Città di Castello. Era rivolto a tutti i cittadini desiderosi di conoscere in maniera più approfondita la Dottrina sociale della Chiesa; e in modo particolare a coloro che, impegnandosi a tutti i livelli nella politica, hanno raccolto la sfida del farsi portatori di valori e idee necessari per la costruzione di una società più giusta. Dopo un’interessante introduzione di Saverio Freddi, volta a contestualizzare la discussione su ‘Diritti umani e sviluppo’, argomento della lezione in questione, Angiolo Boncompagni dell’Istituto ‘Giuseppe Toniolo’ ha sviluppato interessanti riflessioni sulla base del testo dell’enciclica Populorum progressio di Paolo VI, evidenziandone l’assoluta modernità di vedute e cercando di mostrare quali possono essere i risvolti di essa oggi più significativi, con uno sguardo particolare anche al rapporto povertà-ricchezza (alla luce della critica al liberismo e al collettivismo contenuta nello scritto). Quello che è emerso dalla discussione è soprattutto come, al di là delle astratte formulazioni susseguitesi nel corso degli anni, il tema dei diritti umani sia ancora una questione aperta, particolarmente spinosa, e tutta da affrontare. Interessanti interventi hanno rilevato come questi temi richiedano oggi, a 22 anni dall’enciclica di Giovanni Paolo II Sollecitudo rei socialis, che rinnovava le prospettive della Populorum progressio e il suo ‘nuovo umanesimo’, di essere ripensati, rivisti, talvolta riformulati, anche alla luce delle situazioni concrete dei Paesi che stanno intraprendendo la via dello sviluppo senza però comprendere adeguatamente il valore del diritto dell’uomo. L’invito conclusivo di Boncompagni: di indirizzare l’azione politica, in questo tempo di crisi che comporterà inevitabilmente una riduzione delle risorse disponibili e l’aumento della povertà, a un ridimensionamento dei bisogni, individuando una netta distinzione tra quelli primari e quelli indotti (oggi quasi più sentiti dei primi) e alla solidarietà sociale, unica risposta possibile all’indigenza generalizzata, pare essere il contributo più importante di questo interessante incontro.

AUTORE: Anna Ascani