Preghiera contro la schiavitù

Da tre anni si recita il rosario a Pian di Massiano contro la prostituzione. Nell'anniversario Don Oreste Benzi a Perugia prega in piazza IV Novembre e ricorda le donne che vengono prostituite sulle

Sono passati tre anni da quando a Perugia il gruppo di preghiera perugino del Goel, che si ispira al carisma dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, si riunisce ogni sabato sera a Pian di Massiano per recitare il rosario insieme a don Aldo Buonaiuto, responsabile del gruppo, braccio destro di don Benzi. Un modo per dare voce alle tante ragazze vittime della prostituzione: centinaia le giovani in tutta Italia che grazie all’Associazione sono riuscite a rifarsi una vita. Sabato 30 aprile, in occasione del terzo anniversario da quel primo incontro di preghiera, il gruppo (che in media raccoglie una decina di persone, a volte molte di più) si è dato appuntamento in piazza IV Novembre, sulle scalette della cattedrale di San Lorenzo. Insieme a loro (una cinquantina tra giovani e meno giovani, tra cui anche alcune ragazze uscite dal ‘giro’) questa volta c’era anche don Benzi e il vescovo Chiaretti. Prima della preghiera si è svolto un incontro pubblico alla sala della Vaccara di palazzo dei Priori, nel corso del quale alcuni ragazzi, del gruppo di preghiera perugino, hanno raccontato di come il fenomeno della prostituzione, nella nostra città e nel resto della regione, è in forte crescita. Circa un’ottantina le giovani, soprattutto dalla Nigeria e dalla Romania, che ogni fine settimana, lungo le strade ormai tristemente famose della città (Pian di Massiano, via Settevalli, via Trasimeno ovest) sono costrette a prostituirsi. Ma il fenomeno non si ferma qui: le ragazze occupano anche nuove zone della città (vedi Ferro di Cavallo) come della regione (Gubbio e San Giovanni in Pantano). ‘Il nostro proposito ‘ ha detto don Benzi ‘ è quello di risvegliare, con la preghiera, le coscienze delle persone, di smuovere l’indifferenza. Per questo vogliamo occupare le strade: cominceremo da Verona, – ha proseguito – dove ha dato la sua adesione anche il Vescovo’. Ma il motivo che spinge il gruppo a pregare ogni sabato sera non è solo quello di togliere le ragazze dalla strada. ‘Bisogna distinguere le due azioni – spiega Guido Camanni, del servizio antitratta umbro della Comunità Papa Giovanni XXIII. L’idea di partenza – sostiene – è stata quella di creare dei momenti di ecclesialità, nell’ascolto della parola di Dio: da qui gli incontri settimanali di catechesi. Poi si è deciso di recitare il rosario il sabato, con il proposito di dare voce a queste ragazze costrette sulle strade’. In questi tre anni quante ragazze siete riusciti a togliere dal ‘giro’? ‘Qualche ragazza è riuscita a scappare – ricorda Camanni: – l’occasione c’è stata durante una preghiera con don Benzi. Si trattava di due ragazze nigeriane che, proprio grazie alla presenza di don Oreste, abbiamo potuto allontanare in tempi brevi da Perugia. Ma – sottolinea ancora – i frutti maggiori li abbiamo avuti con le ‘conversioni’ di alcune persone che si erano allontanate dalla Chiesa e che hanno sentito il bisogno di approfondire l’esperienza dell’ascolto di Dio. Tra questi – prosegue – anche qualche ‘cliente’ delle ragazze, che poi si è unito a noi nella preghiera’. La comunità Papa Giovanni è presente a Perugia con due case famiglia, una casa di accoglienza e una casa di fraternità.

AUTORE: Manuela Acito